Ruby: pm, malattia Cavaliere non è impedimento a processo. Ex premier si ricovera


MILANO. Il processo Ruby e' stato sospeso in attesa che arrivi un certificato, annunciato dai legali di Silvio Berlusconi, che attesti il ricovero dell'ex premier al San Raffaele per i problemi alla vista che lo affliggono da alcuni giorni. Il procuratore aggiunto Ilda Boccassini ha "preso atto" della decisione del collegio, presieduta da Giulia Turri, ma ha domandato che venga chiesta alla presidenza del tribunale una "turnazione della cancelleria" in modo che si possa andare oltre le 17 di questo pomeriggio (ndr data in cui i cancellieri smettono di lavorare) in modo che "si definisca l'udienza odierna".

Silvio Berlusconi si e' sentito male stanotte per l'aggravarsi dei suoi disturbi alla vista ed e' attualmente sottoposto a una terapia all'ospedale San Raffaele. Lo ha comunicato l'avvocato Nicolo' Ghedini al collegio del processo Ruby, spiegando che e' in attesa di un certificato dal San Raffaele. "Ho parlato con gli addetti alla tutela di Berlusconi - ha spiegato Ghedini - mi hanno confermato che e' in corso una terapia e che hanno chiesto al medico che lo sta curando di redigere un certificato. Questo certificato dovrebbe attestare il mantenimento in day hospital perche' le cure non potevano piu' essere fatte a domicilio dal momento che e' stato male durante la notte. Vi chiedo il tempo materiale - ha concluso, rivolto ai giudici - per redigere il certificato".

Silvio Berlusconi
"MALATTIA NON E' IMPEDIMENTO" - Il giudice Ilda Boccassini ha chiesto ai giudici di Milano del processo Ruby di respingere l'istanza di rinvio dell'udienza avanzata da Silvio Berlusconi ritenendo che i problemi di salute addotti ''non sono un legittimo impedimento assoluto''. Il pm ha parlato di ''un'escalation di certificati medici'' per far slittare la requisitoria.

I giudici della quarta sezione penale del tribunale di Milano si sono ritirati in camera di consiglio per decidere se accogliere o meno il legittimo impedimento avanzato dalla difesa per motivi di salute dell'ex premier. All'istanza si è opposta la procura.

Silvio Berlusconi e il procuratore aggiunto Ilda Boccassini
I PROBLEMI ALLA VISTA DEL CAV - Niente incontro con Mario Monti e niente udienza per il processo Ruby. Silvio Berlusconi, tramite il suo legale, Piero Longo, chiede il legittimo impedimento per un grave disturbo alla vista. E per la stessa ragione il Cavaliere domani non sara' a Roma, dove era atteso sia per incontrare il premier in vista del Summit Ue che per l'Ufficio di presidenza del partito.

BOCCASSINI CHIEDE VISITA FISCALE - Il procuratore aggiunto Ilda Boccassini ha chiesto di effettuare una visita fiscale presso l'ospedale S.Raffaele dove in questo momento si trova Silvio Berlusconi dopo che i medici, che hanno in cura l'ex premier per un problema di uveite, hanno certificato che il paziente presenta una marcata fotofobia e un peggioramento del quadro clinico. Peggioramento per cui si è deciso di ricoverare l'ex premier affinché venga monitorato e valutato il suo stato di salute.

Su questa base le difese hanno insistito sulla richiesta di rinvio per legittimo impedimento dell'udienza di oggi del processo Ruby. Il procuratore aggiunto invece si è ancora opposto. "Mi sembra pacifico - ha affermato - che questo ricovero al S.Raffaele non modifica quel che ho sostenuto stamattina". Ilda Boccassini ha chiesto quindi in subordine la visita fiscale segnalando peraltro che all'ospedale S.Gerardo di Monza, non molto lontano dal S.Raffaele, esiste un reparto di oculistica da dove potrebbero essere inviati i medici per accertare "le condizioni reali di salute dell'imputato e se è legittimato o meno un ricovero".

Il pm ha anche domandato ai giudici che vengano messi a disposizione dei medici incaricati di effettuare la visita fiscale tutti i certificati medici finora redatti. E questo "per verificare che le condizioni prospettate fin dal 5 marzo siano corrispondenti a un legittimo impedimento" dell'ex premier. La difesa ha ritenuto superflua e inutile la visita fiscale affermando però che "non c'é preclusione" e rimettendosi alla decisione del tribunale.

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