Saggi, primi malumori in casa Pdl
ROMA. Iniziano ad esserci i primi malumori dopo le decisioni delle ultime ore di Napolitano di nominare due commissioni di saggi per salvare il Paese dalla crisi. E' Fabrizio Cicchitto, a puntare il dito contro gli esperti del Colle quasi intimandogli di concludere il loro lavoro istruttorio in "7-10 giorni al massimo" per poi aprire la strada ad un esecutivo politico.
A rincarare la dose il successore di Cicchitto, Renato Brunetta che, lasciando intendere di parlare non a titolo personale, accusa tra le righe la decisione di tirare per le lunghe una crisi politica apertasi ormai l'8 dicembre scorso con le dimissioni del governo Monti. "Il presidente della Repubblica - spiega Brunetta premettendo di non voler giudicare il capo dello Stato - prova a prendere altro tempo, chiedendo a dieci soggetti di indicare un programma e un percorso. Tale iniziativa - sentenzia - credo non cambierà i dati del problema". Di tecnici che si sostituiscono ad altri tecnici, e che quindi non cambiano la profilassi medica al 'malato Italia', parla Giorgia Meloni, fondatrice di Fratelli d'Italia.
"Con tutto il rispetto per il presidente Napolitano, di cui non metto in dubbio la buona fede, stiamo ripercorrendo gli stessi errori che hanno consentito la nascita del governo Monti", dice l'ex ministro della Gioventù del governo Berlusconi. "L'idea che pochi tecnici non eletti da nessuno o pochi politici con idee contrapposte, possano offrire soluzioni all'Italia senza ricorrere a dei compromessi al ribasso su ogni tematica - aggiunge Meloni - è un'utopia che abbiamo già pagato a caro prezzo nel corso dell' ultimo anno".
A rincarare la dose il successore di Cicchitto, Renato Brunetta che, lasciando intendere di parlare non a titolo personale, accusa tra le righe la decisione di tirare per le lunghe una crisi politica apertasi ormai l'8 dicembre scorso con le dimissioni del governo Monti. "Il presidente della Repubblica - spiega Brunetta premettendo di non voler giudicare il capo dello Stato - prova a prendere altro tempo, chiedendo a dieci soggetti di indicare un programma e un percorso. Tale iniziativa - sentenzia - credo non cambierà i dati del problema". Di tecnici che si sostituiscono ad altri tecnici, e che quindi non cambiano la profilassi medica al 'malato Italia', parla Giorgia Meloni, fondatrice di Fratelli d'Italia.
"Con tutto il rispetto per il presidente Napolitano, di cui non metto in dubbio la buona fede, stiamo ripercorrendo gli stessi errori che hanno consentito la nascita del governo Monti", dice l'ex ministro della Gioventù del governo Berlusconi. "L'idea che pochi tecnici non eletti da nessuno o pochi politici con idee contrapposte, possano offrire soluzioni all'Italia senza ricorrere a dei compromessi al ribasso su ogni tematica - aggiunge Meloni - è un'utopia che abbiamo già pagato a caro prezzo nel corso dell' ultimo anno".
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