MILANO. I giudici di Milano hanno accolto la richiesta di legittimo impedimento per Silvio Berlusconi presentata dal sostituto processuale nominato dagli avvocati Ghedini e Longo, nell'ambito del processo Mediaset. Hanno giudicato "l'impegno al Senato assorbente" per l'ex premier.- Il collegio della seconda sezione della Corte d'Appello di Milano, presieduto dal giudice Anna Galli, dopo aver accolto il legittimo impedimento per Silvio Berlusconi ha rinviato il processo al prossimo 23 marzo. I termini di prescrizione risultano quindi sospesi per una settimana.
Il pg di Milano Laura Bertolé Viale nel processo d'appello Mediaset, si era dichiara non 'soddisfatta' della certificazione presentata da Berlusconi come legittimo impedimento perché "non si capisce se è per le sue condizioni di salute o perché deve andare a votare". Dunque aveva chiesto alla Corte o una visita fiscale o altri documenti.
L'ex premier, infatti, aveva fatto depositare un legittimo impedimento nel quale, come illustrato dal presidente del Collegio, Alessandra Galli, si dice che "Berlusconi sarebbe o sarà impegnato per le votazioni al Senato se si protrarranno nella giornata odierna e ove le sue condizioni di salute lo consentano". A rappresentare l'ex premier in Aula c'e un sostituto processuale, ai soli fini della comunicazione del legittimo impedimento. Anche gli avvocati Ghedini e Longo, infatti, hanno depositato istanze di legittimo impedimento perché impegnati in Parlamento per le votazioni dei presidenti di Camera e Senato, votazioni importanti "per lo scenario politico".
Intanto ieri il Cav e' stato dimesso dall'ospedale San Raffaele di Milano, dove era ricoverato da una settimana in seguito ad una uveite e per problemi di pressione. "Sono un po' stanco", ha detto l'ex premier ai giornalisti che gli chiedevano informazioni sul suo stato di salute.
"Mi hanno dato due giorni ad Arcore", ha aggiunto a chi gli domandava se domani andrà a Roma. Il Cavaliere - in tenuta casual e con il berretto in testa - ha mostrato un paio di occhiali da sole che aveva in mano.
Il pg di Milano Laura Bertolé Viale nel processo d'appello Mediaset, si era dichiara non 'soddisfatta' della certificazione presentata da Berlusconi come legittimo impedimento perché "non si capisce se è per le sue condizioni di salute o perché deve andare a votare". Dunque aveva chiesto alla Corte o una visita fiscale o altri documenti.
L'ex premier, infatti, aveva fatto depositare un legittimo impedimento nel quale, come illustrato dal presidente del Collegio, Alessandra Galli, si dice che "Berlusconi sarebbe o sarà impegnato per le votazioni al Senato se si protrarranno nella giornata odierna e ove le sue condizioni di salute lo consentano". A rappresentare l'ex premier in Aula c'e un sostituto processuale, ai soli fini della comunicazione del legittimo impedimento. Anche gli avvocati Ghedini e Longo, infatti, hanno depositato istanze di legittimo impedimento perché impegnati in Parlamento per le votazioni dei presidenti di Camera e Senato, votazioni importanti "per lo scenario politico".
Intanto ieri il Cav e' stato dimesso dall'ospedale San Raffaele di Milano, dove era ricoverato da una settimana in seguito ad una uveite e per problemi di pressione. "Sono un po' stanco", ha detto l'ex premier ai giornalisti che gli chiedevano informazioni sul suo stato di salute.
"Mi hanno dato due giorni ad Arcore", ha aggiunto a chi gli domandava se domani andrà a Roma. Il Cavaliere - in tenuta casual e con il berretto in testa - ha mostrato un paio di occhiali da sole che aveva in mano.
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