BISCEGLIE (BT). “Quello che dai giornalisti è stato denominato ‘predissesto’ non è altro che un periodo triennale in cui i comuni in difficoltà finanziaria vengono messi sotto la lente di ingrandimento del Ministero dell’Interno e della Corte dei Conti, per accertare che la situazione rientri gradatamente e si eviti il dissesto. La prima cosa da fare a Margerita di Savoia è accendere i riflettori sulla condizione effettiva del bilancio, essendo rigorosi, andando fino in fondo, non lasciando nulla di intentato. Solo allora si potranno fare le dovute valutazioni e capire se Margherita di Savoia deve essere inserita nel binario di controllo del governo centrale o se bisogna dichiarare subito il dissesto”. L’On. Francesco Boccia, deputato del Partito Democratico, già Commissario Liquidatore del Comune di Taranto, si è espresso in questi termini durante l’incontro pubblico incentrato sul dissesto organizzato da Antonella Cusmai, candidato sindaco di Margherita di Savoia, svoltosi venerdì 5 aprile al comitato elettorale #Ricominciamodanoi.
“Le strade che possono portare al fallimento della pubblica amministrazione sono infinite. E la responsabilità è sempre politica. Chi ha governato Margherita di Savoia ha la responsabilità, nel bene e nel male, della condizione in cui oggi si trova la città, dal punto di vista sociale, socio-economico e contabile”, ha continuato l’On. Boccia. “Mi auguro che in sede di approvazione dei singoli bilanci annuali sia sempre stato svolto quel lavoro di emersione dei residui attivi e passivi che va sempre garantito. Se un’azienda mette in bilancio crediti verso creditori che o non esistono più o non pagheranno mai perché sono falliti e, in base a quei crediti, contrae altri debiti, si innesca un meccanismo molto pericoloso”.
“Quando sono arrivato a Taranto ho scoperto cosa succede quando fallisce la pubblica amministrazione”, ha sottolineato il parlamentare del Pd. “Cassonetti dei rifiuti pieni, autobus che non circolano più perché è finita la benzina, nessuno seppellisce i morti al cimitero, il riscaldamento nelle scuole non viene più attivato, l’illuminazione pubblica non si accende, se non dove ci possono essere problemi di sicurezza pubblica. La situazione era drammatica. C’erano duemila persone che lavoravano nelle cooperative ma ne servivano al massimo 600. Nessuno pagava gli oneri di urbanizzazione e nessuno neanche controllava. Taranto ne è uscita grazie ad un decreto legge approvato dal Governo Prodi”.
L’intervento dell’On. Boccia è stato preceduto dalle parole di Antonella Cusmai. “Non essendo più consigliere comunale e non avendo più accesso agli atti, mi risulta difficile capire in che stato sia il bilancio comunale”, ha spiegato il candidato sindaco di Margherita di Savoia sostenuto da Pd, Sel e dai movimenti “Liberi di”, “L’Avocetta” e “Primavera salinara”. “Di certo sappiamo che il Comune di Margherita di Savoia per i primi sei mesi può chiedere alla banca un’anticipazione di cassa fino ad un massimo di 2,5 milioni di euro. Nel mese di marzo l’anticipazione di tesoreria di cui il nostro Comune aveva già usufruito era di 2,2 milioni di euro. Che vuol dire? Che per aprile maggio e giugno, il Comune, in termini di liquidità, ha ancora a disposizione 300mila euro. Una cifra molto bassa che non basterebbe neanche a pagare le tre mensilità ai 58 dipendenti del Comune”.
“Il revisore dei conti nella sua relazione dice che tutto è in ordine”, ha aggiunto Antonella Cusmai. “Dice solo di avere qualche perplessità sul rapporto tra spese del personale e totale delle spese correnti, che dal 2010 al 2012 è aumentato dal 22% al 30% a causa della stabilizzazione dei dipendenti ex Eti. Un altro aspetto che il revisore evidenzia riguarda le spese di rappresentanza, che la nostra città non aveva mai avuto sino al 2010 ed ha cominciato ad avere con l’amministrazione Carlucci. Quando sostengo che parte delle responsabilità le ha l’ex sindaco intendo dire che non è stata monitorata la situazione delle spese correnti che ha generato la crisi di liquidità”, ha concluso il candidato sindaco di centrosinistra.