'Caldo cuscino', 25mila prodotti sequestrati a Bari


BARI - Emanano sostanze pericolose per la salute. Per questo 25 mila prodotti 'caldo cuscino' una sorta di borsa d'acqua calda elettrica, sono stati sequestrati da militari della Guardia di Finanza di Monopoli, in provincia di Bari, coordinati dalla Procura della Repubblica del capoluogo pugliese. Si tratta di un sacchetto morbido, dotato di un dispositivo elettrico per riscaldare il liquido contenuto all'interno, che ha la peculiarita' di rilasciare il calore nelle ore successive. L'articolo, importato e commercializzato in Italia da una societa' di Noci, si presenta come un'evoluzione della classica borsa dell'acqua calda, dotata pero' di un dispositivo elettrico per il riscaldamento, che viene utilizzata esclusivamente in ambito domestico per scaldare mani, piedi, collo.

Sotto le coperte provvede a creare il tepore necessario per affrontare la notte in maniera piu' confortevole. Durante i controlli e' emerso che emanava un odore pungente. Cosi' due campioni sono stati inviati al Dipartimento di Chimica dell'Universita' degli Studi di Bari che, avvalendosi dei suoi ricercatori, dopo aver esaminato le emissioni, ha accertato quantita' significative di idrocarburi alifatici, idrocarburi aromatici ed idrocarburi clorurati. Alcune di queste sostanze sono classificate pericolose in quanto, se inalate, possono essere cancerogene.

Le analisi chimiche preliminari hanno rilevato che in condizioni di non utilizzo, quindi spento, il prodotto risulta rilasciare emissioni di derivati del petrolio (toluene, benzene, etc) dieci volte superiori al limite consentito, esponendo quindi il consumatore al rischio cancerogeno per inalazione; mentre in caso di funzionamento, le emissioni di questi derivati del petrolio raggiungono valori estremamente alti, tali da far incorrere i consumatori in rischi concreti.

L'operazione delle Fiamme Gialle e' stata denominata 'Sonni tranquilli'. Il prodotto 'Caldo Cuscino', nelle sue due varianti, viene commercializzato dalla societa' nocese, dopo essere stato importato direttamente dalla Repubblica Popolare Cinese (dove viene fabbricato) e rivenduto su tutto il territorio nazionale, attraverso successive cessioni a numerosi punti vendita. Dalle indagini si e' appreso che il prodotto, prima della sua commercializzazione, e' stato sottoposto a controlli da parte di una societa' anglosassone, per ottenere le certificazioni necessarie all'immissione in commercio nell'Unione Europea. Tuttavia, e' emerso che le certificazioni erano parziali, in quanto si riferivano esclusivamente all'apparato elettrico.

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