Crimea, corso di italiano per i nostri connazionali


di Francesco Greco
KERC (RUSSIA) - Un corso di lingua, cultura e letteratura italiana per i nostri connazionali (pugliesi soprattutto) che vivono in Crimea, a Kerc. Per farli sentire più vicini, in sintonia con le loro radici, con la patria lontana. L'idea è venuta all'Associazione Regionale Pugliesi a Milano, al suo presidente, Cavalier Dino Abbascià, e a un componente, il prof. Paolo Rausa, regista teatrale, critico letterario, medaglia al merito del Presidente della Repubblica, a cui abbiamo chiesto maggiori dettagli su un progetto che in questi giorni entra in fase operativa (il link propone le immagini della cerimonia svolta sul Pontile di Kerc il 29 gennaio 2012 con una rappresentanza dell'Arp di Milano, lo stesso Rausa e Ornella Bongiorni).

Domanda: Prof. Rausa, quanti sono gli italiani in Crimea?
Risposta: "Gli abitanti di Crimea, che erano arrivati a contare il numero di 5mila, giunti in due ondate negli anni '30 e '70 dell'Ottocento, poi deportati in Siberia e Kazakhstan, in parte rientrarono a Kerch dopo la morte di Stalin avvenuta nel marzo del 1956, altri rimasero dispersi nei vari Stati sovietici. Siccome non è stato riconosciuto loro lo status di deportati, non possono ricongiungersi. Attualmente a Kerch sono circa 300".
D. Da dove provengono? 
Risposta: "A Kerch e in zona c'era una colonia genovese fondata nel periodo delle repubbliche marinare: si chiamava Cerchio. Quando la Crimea fu tolta alla Turchia lo Zar Alessandro I invitò i pescatori pugliesi che frequentavano il Mar Nero per la pesca dello storione a fermarsi nel luogo e anzi li convinsero a invitare i contadini, sempre pugliesi, delle loro zone di provenienza: Bari, Bisceglie, Trani, Molfetta".
D. Col corso intendete riallacciare radici indebolite?
R. "Il nostro obiettivo principale è il riconoscimento dello status di deportati e l'ottenimento della cittadinanza italiana. Ora gli italiani, discendenti da quei pugliesi, gestiscono nella cantina del palazzo dove abita il Presidente dell'Associazione Il Cerkio-Italiani all'Origine, che organizza gli Italiani, la scuola con dei corsi di lingua. Sulle pareti (foto) sono appese la carta geografica italiana e la bandiera. Per rafforzare questo senso di appartenenza, abbiamo proposto l'istituzione di un corso triennale estivo di lingua, cultura e letteratura italiana. Del resto i nostri sforzi, compatibilmente con l'individuazione di una controparte governativa stabile e credibile, proseguono per l'ottenimento degli obiettivi già richiamati".
D. Cosa deve fare chi intende insegnare a Kerc?
R. "Per ora deve dare solo la sua disponibilità di massima. Occorre tener conto che il lavoro di docenza prestato è volontario, quindi non retribuito, ma vi sono dei costi di viaggio, di permanenza e di acquisto del materiale librario e di cartoleria ai quali pensiamo di far fronte con il finanziamento di qualche Ente, per esempio i Comuni Pugliesi da cui sono partiti i loro progenitori e soprattutto la Regione Puglia che sinora ha fatto ben poco e oltre al finanziamento di un documentario ("La Puglia oltre il Mediterraneo", realizzato da Tito Manlio Altomare), sostanzialmente è rimasta a guardare".
D. In cosa consiste il corso?
R. "Prevede l'insegnamento della lingua italiana con lezioni di grammatica, esercitazioni di lettura, storia dal periodo romano ai giorni nostri e infine letteratura italiana dalle origini ai giorni nostri. Sono previsti tre mesi durante l'estate, da metà giugno a metà settembre, tre ore al giorno per tre anni. Gli interessati possono scrivere a paolo.rausa@gmail.com".

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