A Bari il RYLA 2013, dal 9 al 13 aprile 45 "cervelli" di Puglia e Basilicata a scuola di leadership


POTENZA. Avere il coraggio di scegliere, saper ascoltare, essere capaci di resistere. Regole sempre valide, oggi più che mai, per diventare un buon leader, un "esempio" da seguire. Soprattutto iniezioni di coraggio per ridare speranze e fiducia ai giovani che stanno cercando di costruirsi un ruolo nel lavoro e nella società.
E' la strada percorsa dal RYLA (Rotary Youth Leadership Awards), un progetto portato avanti su scala mondiale dal Rotary International per "sviluppare nei giovani le attitudini alla leadership e il senso di responsabilità civica".

Come? Dando loro la possibilità di "una settimana di vita in comune per esprimersi, affermare la propria personalità, esporre la propria opinione, le proprie idee, confrontare le proprie esperienze con quelle degli altri".
Il progetto, che rappresenta la “quinta via di azione” del Rotary a favore delle nuove generazioni, coinvolge anche 45 "cervelli" pugliesi e lucani tra i 18 e i 30 anni con un "bagaglio culturale superiore alla media".
Sono stati scelti tra molti candidati. Con borse di studio messe a disposizione dai vari Club delle due regioni, frequenteranno un seminario intensivo di cinque giorni organizzato dalla commissione distrettuale del Rotary di Puglia e Basilicata.

Dal 9 al 13 aprile, in contemporanea con Parigi, Londra, San Francisco e molte altre città in tutto il mondo, incontri, confronti e stages per rafforzare la loro predisposizione alla leadership, migliorare conoscenze e qualità, costruire meglio il loro ruolo professionale e sociale, "perché possano meglio porsi al servizio della comunità", come sottolinea Arcangelo Procopio, presidente della commissione distrettuale Ryla.
Apertura ufficiale del seminario martedì 9 aprile alle ore 16 a Bari, nell'aula consiliare della Provincia. Prolusione del presidente Francesco Schittulli, saluti di Rocco Giuliani, governatore del distretto Rotary 2120 Puglia e Basilicata e di Cosimo Lacirignola, direttore del CIHEAM-Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari (dove, sino a sabato, proseguiranno i lavori e gli incontri in programma), introduzione e presentazione dei partecipanti a cura di Arcangelo Procopio, presidente commissione distrettuale Ryla.

I 45 giovani selezionati di Puglia e Basilicata sono laureati (medicina, scienze della comunicazione, marketing, farmacia, scienze e tecnologie dei materiali) o ancora studenti universitari. Vengono da comuni grandi e piccoli. Molti già lavorano come ingegnere, architetto, geometra, giornalista, odontoiatra, commercialista, ragioniere, grafico pubblicitario. C'è chi è impegnato in un dottorato di ricerca, chi sta facendo pratica per diventare avvocato o notaio. A loro si aggiunge qualche giovane di paesi mediterranei come la Giordania, la Tunisia e la Siria. Tutti insieme a scuola di leadership.

Ci saranno relazioni e confronti su argomenti come "il ruolo dell’università per la formazione del leader" (con il prof. Luigi Maria Galantucci, ordinario di ingegneria meccanica e ingegneria gestionale al Politecnico di Bari), "lo sguardo dell’Africa per il 3° millennio” (con il prof. Pedro Francisco Miguel, scrittore e sociologo delle relazioni etniche), "il deg-deg o l’importanza dell’ascolto nell’accordo con il mondo" (con Papa Ngady Faye, più noto come Amadou, scrittore e divulgatore della spiritualità senegalese). Uno stage di formazione su "strumenti e tecniche per un approccio costruttivo e strategico agli obiettivi personali e professionali" (a cura del prof. Raffaele Galasso, coach, formatore e docente di programmazione neuro linguistica), un altro stage sulla "resilienza", cioè "resistere, superare la crisi, perseverare" (con il prof. Pietro Trabucchi, dell'università di Verona, psicologo dello sport, scrittore e scalatore dell'Everest ma non solo, già psicologo della squadra olimpica italiana di sci di fondo alle olimpiadi Torino 2006 e delle squadre nazionali di triathlon).

Proprio perché si parlerà di quel che insegna lo sport quanto a motivazioni e capacità di resistenza, interverranno due atleti azzurri a testimoniare la loro esperienza: l'olimpionico di canottaggio a Sidney 2000 Pasquale Panzarino e il nuotatore plurimedagliato della nazionale italiana Vincenzo Micunco.
In programma anche una visita, nella zona industriale di Noci, allo stabilimento Sereco, azienda specializzata nella progettazione e realizzazione di impianti e macchine per la potabilizzazione e depurazione di acque prelevate da mari, fiumi e laghi: un'occasione per soffermarsi sulle "prospettive per i giovani tra crisi economico-finanziaria e globalizzazione dei mercati".

Infine due incontri a tema: "Non arrendersi al destino e cambiarlo" (con Michele Sciacovelli, autore del libro "Quando il crimine paga") e "La memoria e l’impegno" (con Daniela Marcone, coordinatrice per la Puglia dei familiari delle vittime innocenti di mafia).

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