De Leonardis: “Aeroporti ‘minori, pregiudizi duri a morire”

FOGGIA. ''Nella polemica tra Unioncamere e il Governo centrale sull’Atto di indirizzo per la definizione del Piano aeroportuale e sul ruolo e l’utilità degli scali ritenuti ‘non di interesse nazionale’ – tra i quali il ‘Gino Lisa’ di Foggia -, condivido pienamente l’opinione del presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello, che ha rimarcato la necessità di considerare i costi rapportati ai benefici per i territori e non meramente ai ricavi e denunciato i danni ingenti derivanti da una loro possibile chiusura”. Giannicola De Leonardis, presidente della settima Commissione Affari Istituzionali della Regione Puglia, stigmatizza la replica del viceministro delle Infrastrutture e Trasporti, Mario Caccia (“Il localismo è duro a morire”, ha detto nel corso di un convegno): “Non si tratta di ‘localismo’ fine a se stesso, ma di analizzare le realtà specifiche, le caratteristiche geomorfologiche, le vocazioni di un territorio” ricorda. “La Capitanata, per fare un esempio, è una provincia particolarmente estesa, e se la distanza del comune capoluogo dall’aeroporto di Bari Palese è tutto sommato ordinaria e facilmente percorribile, non altrettanto si può dire per il Gargano o le mete del turismo religioso che costituiscono una considerevole attrazione a livello internazionale e che determinano un deciso incremento del prodotto interno lordo regionale, grazie agli arrivi e le presenze sempre significative nonostante appunto collegamenti penalizzanti; per non parlare del Subappennino dauno, e delle province limitrofe della Campania, della Basilicata, del Molise, che nel ‘Gino Lisa’ hanno un riferimento consolidato e riscontrato da numeri altrettanto confortanti. Insistere quindi su scali ritenuti a torto ‘minori’ come quelli di Foggia e Grottaglie non vuol dire dilapidare risorse pubbliche, ma investire – giustamente – nella crescita dei territori, nella loro storia, nella loro economia, nel loro presente e nel loro futuro: gettare le basi – e non tarpare le ali – per una crescita che il Governo ancora in carica, preoccupato unicamente di tagli, non ha considerato e non considera, ma che è fondamentale per la ripresa dell’economia ormai in ginocchio” la conclusione di De Leonardis.

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