ROMA. L'elezione del prossimo Presidente della Repubblica e' fondamentale, ma "a Roma fanno giochetti e giochini". Cosi' Beppe Grillo, leader del Movimento 5 Stelle, ha aperto il suo comizio a Manzano, in provincia di Udine. "Propongono uno, bruciano un altro... Dobbiamo cambiare pagina, non ce la facciamo piu', siamo esausti", ha tuonato. Grillo e' poi tornato ad accusare destra e sinistra di fare "inciuci da 25 anni" e di scaricare la colpa sul M5S "perche' impedisce la governabilita'".
"La parola responsabilita' in bocca a questa gente e' qualcosa di criminale". La mossa a sorpresa dei grandi elettori del Pd di candidare Romano Prodi come previsto scuote il mondo politico. Una candidatura che sulla carta potrebbe risultare vincente se Pd e Sel votassero compatti e in Parlamento si trovassero i 9 voti mancanti: sono 495 i voti che dovrebbero convergere sul nome di Romano Prodi. Si tratta della somma delle delegazioni di Pd e Sel che insieme arrivano ad appena -9 dal numero magico di 504, necessario per giungere alla maggioranza semplice richiesta dal quarto scrutinio in poi. Se tutti seguissero del direttive del partito di appartenenza, Prodi non dovrebbe farcela. M5S votera' Rodota', Scelta Civica votera' Cancellieri come Pdl e Lega. Diverso discorso, forse, alla quinta votazione quando Scelta civica potrebbe far convergere ui suoi voti sul Professore. Intanto Monti e i suoi voteranno alla quarta (alla terza votazione sara' scheda bianca) per Anna Maria Cancellieri che, spiega Monti, "ha dato la sua disponibilita' e la cosa che mi e' molto piaciuta non ha sottolineato o inquisito sui rischi di immagine bruciata o altro, si e' messa in disponibilita' con spirito di servizio".
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