TARANTO - Legambiente Taranto ha scritto al presidente del Consiglio dei Ministri, al ministro dell'Ambiente, al garante Aia Ilva e al prefetto di Taranto, chiedendo di "chiarire immediatamente l'iter di accertamento/contestazione delle eventuali infrazioni dell'Ilva al fine di garantire il rispetto rigoroso dell'Aia (autorizzazione integrata ambientale ndr) da parte dell'azienda e la corretta applicazione del sistema di sanzioni previsto dalla Legge 231 del 2012 in caso di inadempienze della stessa azienda".
Si tratta, in sostanza di una diffida che nasce dall'accertamento delle inadempienze da parte dell'Ispra e dalle proroghe gia' richieste dall'Ilva. In mancanza di un positivo riscontro alle richieste presentate, l'associazione ambientalista si riserva "di intraprendere ogni iniziativa necessaria alla verifica di eventuali abusi, omissioni o ritardi".
Tra le richieste di Legambiente quella di "esplicitare con urgenza l'orientamento del Ministero dell'Ambiente in merito alle proroghe chieste dall'Ilva facendo presente che, a tutela della salute dei cittadini di Taranto e dell'ambiente, Legambiente ritiene inaccettabili qualunque allungamento dei tempi di attuazione delle prescrizioni dell'Aia".
Si tratta, in sostanza di una diffida che nasce dall'accertamento delle inadempienze da parte dell'Ispra e dalle proroghe gia' richieste dall'Ilva. In mancanza di un positivo riscontro alle richieste presentate, l'associazione ambientalista si riserva "di intraprendere ogni iniziativa necessaria alla verifica di eventuali abusi, omissioni o ritardi".
Tra le richieste di Legambiente quella di "esplicitare con urgenza l'orientamento del Ministero dell'Ambiente in merito alle proroghe chieste dall'Ilva facendo presente che, a tutela della salute dei cittadini di Taranto e dell'ambiente, Legambiente ritiene inaccettabili qualunque allungamento dei tempi di attuazione delle prescrizioni dell'Aia".