TARANTO. "Non corrisponde al vero che il diritto dei cittadini alla tutela della salute e alla salubrita' dell'ambiente, riconosciuti dalla Costituzione e dalla carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea, siano adeguatamente tutelati dal decreto Ilva". E' quanto sostiene il Wwf che ha deciso di intervenire domani 9 aprile nel giudizio in Corte costituzionale.
Il Wwf ha presentato alla Consulta due memorie con le quali, "aderendo pienamente alle argomentazioni sollevate dai giudici di Taranto contro il decreto legge del Governo, ha voluto rendere ancor piu' forti le ragioni di netta contrarieta' ad un provvedimento che nega il diritto alla salute dei cittadini tarantini e degli stessi lavoratori attraverso procedure autorizzatorie ambientali poco incisive che possono costituire un grave precedente per future, analoghe vicende".
Secondo il Wwf nel decreto fortemente voluto dal Governo la tutela della salute - da intendersi anche come salubrita' dell'ambiente - "e' posta in secondo piano rispetto alle ragioni legate alla produzione e all'occupazione, non prevedendosi nessun blocco dell'attivita' produttiva inquinante e quindi delle emissioni nocive. In questo modo le norme impugnate non provvedono ad un bilanciamento dei diversi interessi in gioco".