Omicidio boss, senatori PdL presentano interrogazione urgente a Cancellieri e Severino


BARI. “Apprendiamo dagli organi di informazione che il sindaco di Bari stigmatizza l’assenza di sottosegretari e deputati sui temi della sicurezza e della giustizia. Dove fossero o siano i parlamentari di centrosinistra, non lo sappiamo. Se ci sono, battano un colpo. Quelli del centrodestra erano e sono impegnati, con gli strumenti che hanno a disposizione, a portare in Parlamento le problematiche del territorio e le possibili soluzioni. Lo hanno fatto ancora stamattina, presentando una interrogazione urgente ai ministri competenti. Sappiamo certamente dove NON era il sindaco di Bari, cioè al fianco dei suoi cittadini nella difesa della sicurezza e della cosa pubblica, oltre che di forze dell’ordine e magistratura che invocavano attenzione. Invece di fare demagogia, spieghi, il Sindaco, come si sono persi i fondi destinati anche a Bari per la costruzione di un nuovo carcere, considerato che quello di Bari è vergognosamente il più affollato d’Italia. Spieghi la via crucis degli uffici giudiziari”.
Così il sen. del PdL Luigi d’Ambrosio Lettieri, coordinatore cittadino del partito che annuncia: “Ma mentre Emiliano parla, come al solito esibendosi da attore consumato in una tardiva crociata, noi, ancora una volta, agiamo, reiterando richieste che avanziamo da tempo. Sulla base delle esigenze territoriali arcinote anche al sindaco di Bari, ancora prima dell’omicidio Caracciolese, ho presentato questa mattina, insieme ai colleghi senatori del PdL Cassano, Amoruso, Perrone, Liuzzi, Bruni e Zizza una interrogazione urgente ai ministri della Giustizia e dell’Interno, in cui si avanzano richieste precise in merito alla situazione di Bari: potenziare le attività di contrasto ai gravissimi e ripetuti fatti criminosi denunciati, ripristinare i necessari livelli di sicurezza su tutto il territorio della città di Bari e della provincia e consentire alle forze dell'ordine e alla magistratura di svolgere adeguatamente i compiti cui sono preposti; destinare ai soggetti previsti dalla legge e operanti nel territorio di Bari una quota parte delle risorse economiche del FUG, in quale misura e in quali tempi; accertare l'eventuale dichiarata infiltrazione, anche attraverso assunzioni clientelari, nelle istituzioni del territorio barese di organizzazioni criminali e, in particolare, se ciò sia avvenuto e avvenga nelle società municipalizzate controllate dell'Amministrazione Comunale”. Nella interrogazione si chiede anche conto del perché non abbiano ritenuto di convocare a Bari il Comitato nazionale per l'Ordine e la Sicurezza pubblica e se ritengano di accogliere finalmente la richiesta.
“Parlamentari e consiglieri comunali di centrodestra”, insiste d’Ambrosio Lettieri, “sono da tempo impegnati a chiedere, sul piano nazionale e locale, ciò che oggi l’ineffabile sindaco uscito dal lungo letargo a Primavera - ovviamente solo sui fatti che lo avrebbero dovuto vedere in prima linea per la sicurezza dei suoi cittadini e lo sviluppo della sua città, mentre per altri ben attento e vigile nell’interesse dei suoi orticelli e delle sue ambizioni – chiede coram populo per riguadagnarsi il palcoscenico appannato dalla mala gestione politico-amministrativa di questi anni”.
Il senatore del PdL ricorda che “il Governo Monti ci ha dato risposte deboli e inadeguate. Nella seduta dell’11 ottobre 2012 in risposta al mio atto di sindacato ispettivo n. 3-03032, il sottosegretario De Stefano rispondeva che “in merito ai quesiti riguardanti il Fondo unico giustizia (FUG), posso assicurare che il Governo favorirà l'approvazione in tempi brevi del decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri necessario per il reperimento e la distribuzione delle risorse del FUG. In tal senso, sono in corso contatti tra i Ministeri della giustizia, dell'interno e dell'economia e delle finanze, al fine di individuare soluzioni che permettano di ricomprendere tra le quote di fondi divisibile anche una parte dei titoli in sequestro, previa loro monetizzazione".
Ma se a Roma si piange, qui a Bari non si ride. “Emiliano”, conclude,  “ha puntualmente ignorato o boicottato, come nel caso della seduta monotematica che oggi invece porta in trionfo, ogni nostro atto, invece di essere al fianco dei parlamentari della sua città e della sua regione in una battaglia giusta e sacrosanta per il bene della comunità, che non può conoscere colore politico”.