BARLETTA. “L’ospedale di Barletta è al collasso. Il pronto soccorso ha esaurito la disponibilità di posti letto e barelle, le urgenze continuano ad arrivare da ogni parte del territorio circostante, i medici e il personale sono esausti e i cittadini furibondi”. Così il consigliere regionale PD Filippo Caracciolo sull’ulteriore emergenza sanitaria della Bat. “Urge un piano di riordino serio che permetta finalmente non solo di quantificare le risorse di cui gli ospedali hanno bisogno, ma di capire una volta per tutte il numero dei posti letto disponibili e la composizione dei reparti di ogni struttura che fa parte del comparto ospedaliero della sesta provincia. Senza sapere cosa abbiamo, è impossibile capire di cosa c’è bisogno. In questa situazione qualsiasi tipo di programmazione, come la determinazione delle nuove piante organiche diventa un esercizio vano. Le piante organiche possono essere implementate solo su un piano di riordino serio e messe in atto con lo sblocco del piano di rientro.” In merito alla campagna d’ascolto con le comunità locali avviata in questi giorni, il consigliere Caracciolo dichiara: “A cosa serve sapere che a Barletta c’è carenza di personale, se poi resta il blocco delle assunzioni? A cosa serve avere un ospedale a vocazione oncologica senza delle unità operative complete che permettano di completare il ciclo di cure, dall’operazione alla riabilitazione, all’interno della struttura stessa arginando così anche la mobilità passiva? Che senso ha lasciare il reparto di urologia in un ospedale come quello di Andria a vocazione emergenza-urgenza? Se Barletta è un polo oncologico, che funzioni come tale, che si trasformino i posti letto di psichiatria in urologia, si faccia partire al più presto l’ematologia, si ripristinino immediatamente gli 8 posti di UTIC e si potenzi la radioterapia metabolica e la medicina nucleare per un abbattimento rapido delle liste d’attesa. Infine che si sappia quale destino attende Canosa e Trani. Apprezzo lo sforzo, la voglia di fare e le competenze del nuovo assessore alle politiche della salute Elena Gentile, a cui va la mia stima e un in bocca al lupo, per questo auspico che criticità come quelle elencate siano al più presto fatte rientrare. E’ il momento di dialogare con il governo regionale su questioni concrete e non alimentare polemiche sterili tra istituzioni per pescare consenso dalla salute della gente, adesso è necessario che tutti si sentano responsabili e agiscano di conseguenza.