ROMA. Il Parlamento in seduta comune si riunisce alle 10 per dare il via alle votazioni per l’elezione del Presidente della Repubblica.
Il voto ha luogo a scrutinio segreto. Nei primi tre scrutini è richiesta la maggioranza di due terzi della assemblea (672 voti), dal quarto è sufficiente la maggioranza assoluta (504 voti). Si procede con due votazioni al giorno. Si comincia alle 10 e l'eventuale seconda chiama è prevista alle 15,30 circa. In caso di fumata nera si prosegue eventualmente anche nel fine settimana come stabilito ieri dalla capigruppo congiunta di Camera e Senato.
L’Aula di Montecitorio ospita 1007 elettori. Oltre ai 630 deputati ci sono 319 senatori, compresi quelli a vita, e 58 rappresentanti delle venti regioni italiane. Quest’ultimi, tre per ogni regione ad eccezione della Valle d'Aosta che esprime un solo delegato, vengono eletti dal consiglio regionale. Lo spoglio è affidato alla Presidente della Camera, Laura Boldrini, coadiuvata dai segretari dell'Ufficio di Presidenza di Montecitorio che saranno sette. Nella storia della Repubblica solo Cossiga e Ciampi vennero eletti in un solo giorno e al primo scrutinio. 16 giorni e 23 scrutini invece per l’elezione di Giovanni Leone.
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