Quirinale, prove d'intesa Bersani-Cav
Prime prove di intesa per il Quirinale. Pier Luigi Bersani e Silvio Berlusconi si sono visti ieri per un'ora alla Camera, nella sala di presidenza della Commissione Trasporti, e l'incontro e' servito a entrambi per misurare chiusure e aperture reciproche, nel tentativo di imboccare la via della condivisione nella scelta del prossimo Capo dello Stato.
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Al momento i papabili piu' accreditati restano Giuliano Amato, Massimo D'Alema, Pietro Grasso e Franco Marini, che raccoglierebbe un consenso trasversale. Quello di ieri e' stato un primo incontro a cui seguiranno i lavori degli sherpa e infine un nuovo incontro alla vigilia della votazione per il nuovo Capo dello Stato, martedi' o addirittura mercoledi' stesso, perche' e' chiaro che si decidera' solo "a poche ore al voto". Nel colloquio si e' dunque convenuto di andare verso un nome largamente condiviso, e si e' deciso di procedere su rose di nomi che siano notoriamente ben accetti a entrambi. Ovviamente, pero', "non a ogni costo", ha spiegato piu' tardi Enrico Letta. Ufficialmente nomi di papabili per il Quirinale non ne sono stati fatti, ha assicurato il vicesegretario del Pd, che con Angelino Alfano ha partecipato all'incontro.
Ufficialmente, perche' indicazioni precise quantomeno su 'profili' inaccettabili da entrambe le parti sarebbero arrivate. Ma al Pd si dicono soddisfatti, soprattutto perche' l'incontro viene definito "corretto", cioe' senza che si debordasse in temi considerati dalla segreteria Pd ultronei.
E cioe', si e' parlato solo di Quirinale e non di governo e dal Pdl non sono giunte richieste che esulino dal tema istituzionale. La decisione e' stata di rinviare il tema del governo ad altra data, dopo che in mattinata Bersani aveva ribadito il suo no al governissimo e l'intenzione di andare avanti sulla via di un esecutivo di cambiamento.
"E' SOLO L'INIZIO" - "E' stato un buon incontro però siamo all'inizio". E' il commento di Enrico Letta in merito all'esito dell'incontro tra Pier Luigi Bersani e Silvio Berlusconi avvenuto alla Camera.
"Un incontro - ha aggiunto il vicesegretario Pd - utile per chiarirci sui criteri per individuare insieme una rosa di personalità per il Colle. In un momento di grandi divisioni - ha concluso - il Pd sente la responsabilità che sul capo dello Stato ci sia un segnale forte di unità nazionale".
"L'incontro con l'on. Pierluigi Bersani e l'on. Enrico Letta - spiega il segretario del Pdl Angelino Alfano in una nota diffusa al termine dell'incontro - è stato l'occasione per confermare quel che abbiamo sempre detto: il presidente della Repubblica deve rappresentare l'unità nazionale e dunque non può essere, e neanche può apparire, ostile a una parte significativa del popolo italiano".
"Nei prossimi giorni potranno esserci ulteriori appuntamenti per compiere ogni sforzo tendente ad assicurare condivisione per una scelta così delicata e importante", ha aggiunto Alfano.
Quella che verrà scelta per il Colle "deve trattarsi di una personalità di indiscusso prestigio e di riconosciuta competenza istituzionale. Durante l'incontro non sono stati fatti nomi di possibili candidati", ha spiegato il segretario del Pdl.
"Il presidente Silvio Berlusconi ha ribadito la propria disponibilità a fare ciò che è utile all'Italia a difesa del consenso ricevuto e della fiducia che milioni di italiani anche questa volta gli hanno accordato".