BARI. Partire dall’abolizione di consigli, commissioni e comitati per snellire modalità e tempi dei procedimenti amministrativi in materia di lavori pubblici, ambiente e difesa del suolo. Questa, in sintesi, la proposta di legge presentata questa mattina dal consigliere Pd Fabiano Amati (primo firmatario) che la definisce “un primo passo sulla via della semplificazione possibile”. Obiettivo del provvedimento, sottoscritto in maniera trasversale da esponenti di maggioranza e opposizione, semplificare le norme che bloccano, tra l’altro, la realizzazione di importanti opere pubbliche: da qui la necessità di sopprimere organismi collegiali che svolgono funzioni amministrative tecnico-consultive, attribuendo le relative funzioni agli uffici che rivestono preminente competenza nella materia, o agli uffici tecnici comunali, come nel caso dell’Autorità di bacino, il cui parere allunga i tempi della definizione delle pratiche edilizie.
Un intervento, spiega Amati “che aderisce ai principi di trasparenza, celerità ed economicità richiesti alla Pubblica amministrazione e non nascondiamo l’ambizione che a questa, possano seguire altre iniziative più corpose”. Nel merito, il primo articolo attribuisce infatti alla Giunta regionale il compito di attuare una ricognizione dei molteplici organismi collegiali, mantenendo solo quelli indispensabili. Il secondo propone la soppressione del Consiglio regionale dei lavori pubblici, della Commissione tecnica per la tutela degli alberi monumentali, il Comitato per la VIA e il Comitato tecnico ADB.
Ampia condivisione è stata espressa dai consiglieri presenti: a partire da Donato Pentassuglia, presidente della V commissione che ha iscritto il provvedimento all’ordine del giorno della prossima seduta e per il quale la pdl rappresenta “lo scatto d’orgoglio e una risposta concreta da parte di chi da sempre lavora nell’interesse dei cittadini”. Per Mario Loizzo (Pd) “non è ammissibile che le lungaggini burocratiche della Regione tengano in stallo importanti opere pubbliche e che se da un lato la politica deve adoperarsi per favorire lo sblocco dei cantieri, dall’altro tocca alle imprese evitare l’avvio di contenziosi infiniti”. Il capogruppo PdL Ignazio Zullo ribadisce la necessità che la pubblica amministrazione “garantisca tempi certi e pareri certi, al fine di consentire l’utilizzo dei fondi europei e stimolare la ripresa economica del territorio”.
“Snellire le procedure è - per Maurizio Friolo (PdL) - un’esigenza concreta, e non un annuncio politico, che passa attraverso la razionalizzazione delle leggi che determinano appesantimenti burocratici ed economici”. Dello stesso avviso il capogruppo Udc Salvatore Negro che suggerisce “l’adozione di una modulistica unica per le autorizzazioni”, e punta il dito contro “gli alti costi (in termini economici e di tempo - delle autorizzazioni e dei pareri, rilasciati anche da enti, come le Asl, non competenti in materia urbanistica”. Per Francesco Damone la legge rappresenta “un passo importante verso il superamento della “lentocrazia”, freno per lo sviluppo del territorio”.
"La proposta di legge sulla semplificazione amministrativa è una iniziativa nata in adesione ai principi di trasparenza, economicità e celerità dei procedimenti. Nasce dall'attuale grande necessità di semplificare ed accelerare affinché si possano aprire i cantieri".
Lo ha detto il consigliere regionale Fabiano Amati. Oltre a Fabiano Amati, i consiglieri regionali proponenti sono Donato Pentassuglia, Giuseppe Romano, Mario Loizzo, Antonio Maniglio, Nicola Marmo, Ruggiero Mennea, Maurizio Friolo, Francesco Damone, Salvatore Negro, Andrea Caroppo, Francesco Ognissanti, Aurelio Gianfreda, Donato Pellegrino, Antonio Martucci, Michele Ventricelli, Ignazio Zullo, Antonio Camporeale, Saverio Congedo, Giovanni Epifani.
"La proposta di legge rappresenta solo una prima risposta alla esigenza di semplificazione dei procedimenti amministrativi, perché naturalmente nessuno può pensare che con soli quattro articoli si possa semplificare l'elefantiaca burocrazia italiana nel rito pugliese.
La proposta riguarda inoltre argomenti che non hanno particolari complessità tecnico-giuridiche, che vengono rinviate ad eventuali e successive proposte di legge di semplificazione.
Non interviene poi sui beni da tutelare, cioè l'ambiente e il paesaggio, anzi in qualche misura rinforza l'attività di difesa e conservazione, ed interviene esclusivamente sul procedimento amministrativo per consentire le autorizzazioni in materia ambientale e paesaggistica. I piani sovra ordinati quindi sono immuni da qualsiasi intervento di semplificazione.
In particolare, a fronte della difficoltà nel censire tutti gli organismi collegiali con funzioni amministrative, la cui fonte può essere la legge o atti amministrativi, nel primo articolo si demanda alla Giunta regionale l'obbligo di deliberare ogni anno (il 30 novembre) quali sono gli organismi collegiali con funzioni amministrative che la stessa giunta ritiene indispensabili per raggiungere i fini istituzionali dell'ente.
Tutti quelli organismi non ritenuti indispensabili sono automaticamente soppressi e le funzioni amministrative vengono demandate al dirigente che ha la competenza prevalente sull'argomento".