Turismo, nasce il “Capo di Leuca Network”


di Francesco Greco - Turismo anno zero. O si raccolgono le sfide della modernità per competere sul mercato globale delle vacanze, o la crisi sarà endemica. Il Salento, contrariamente al calo delle affluenze che si registrano nel resto del Paese negli ultimi anni, continua a tenere, a registrare anzi continui incrementi: anche per questo il mensile “Puglia turistica” l’ha dichiarata recentemente la zona italiana con più appeal.

   Per continuare il trend virtuoso, occorre da un lato vigilare sugli “attentati” che si mettono in cantiere: parchi fotovoltaici dissennati, impianti eolici off-shore, trivelle in mare in cerca di petrolio per mantenere un modello di sviluppo onnivoro in quanto a energia mentre si dovrebbe andare sempre più verso sostenibilità e decrescita, strade faraoniche inutili che modificano il paesaggio e annientano ulivi secolari protetti paradossalmente da una legge fatta da chi accende i motori delle ruspe ingoia tutto.

   E dall’altro occorre modificare una mentalità che tende all’individualismo: un elemento culturale che gioca contro la crescita, e fare sistema. Da soli non si va da nessuna parte. Partendo da questi postulati, il Capo di Leuca gioca la carta del fare rete e parte, alla vigilia della stagione turistica 2013, con il “Capo di Leuca Network” promosso, spiega il coordinatore Vito Vergine, storico imprenditore del settore sulla costa jonica fra Gallipoli e Santa Maria di Leuca (le marine di Salve), “da un gruppo di operatori che si incontrano sistematicamente da quattro anni per discutere dei problemi della categoria, realizzando e partecipando a iniziative di promozione sia in loco che fuori Regione, con risorse proprie…”.

Domanda: Voi siete molti critici verso Pugliapromozione, realtà regionale che dovrebbe dare visibilità alla Puglia…

Risposta: “Pensiamo che ha marginalizzato ulteriormente il Salento”.

D. Il Capo di Leuca e i suoi operatori si sentono trascurati dalle istituzioni, abbandonati a se stessi?

R. “C’è più che mai l’esigenza di rappresentare questo territorio anche attraverso la collaborazione ai poli turistici affermati: Lecce, Otranto e Gallipoli. Siamo ignorati persino dai mass media quando parlano di turismo…”.

D. E adesso?

R. “Il nostro gruppo ha deciso si procedere a un’informazione capillare dei colleghi che operano nella zona fra Leuca, Acquarica del Capo e Tricase, allo scopo di costruire una rete di imprese e poi chiederne il riconoscimento”.

D. Perché la Rete?

R. “E’ una forma associativa agile e moderna prevista dal legislatore dopo i consorzi ormai tramontati”.

D. Oltre agli operatori turistici intendete coinvolgere anche gli enti locali?

R. “Chiediamo la collaborazione dei sindaci e degli assessori al ramo degli undici Comuni di questa zona (Acquarica, Alessano, Castrignano, Corsano, Gagliano, Morciano, Patù, Presicce, Salve, Tiggiano, Tricase) per assicurare la massima trasparenza ed essere operativi a partire dal prossimo autunno per la promozione del territorio, i suoi prodotti e i servizi offerti in maniera organica, senza pretese impraticabili. Pensiamo a una continua assistenza e formazione per le imprese e per i loro addetti. Vogliamo partecipare ai tavoli istituzionali che si apriranno nel Capo di Leuca”.

   Di queste tematiche si parlerà  il 29 aprile a Salve (Palazzo Ramirez, ore 19.30, diretta straming). Dopo il saluto del sindaco Vincenzo Passaseo, interventi di Alfredo Prete (presidente Camera di Commercio di Lecce), Francesco Pacella (assessore al turismo Provincia di Lecce), Roberta Mazzotta (Pugliapromozione), Erminia Licchelli (Confturismo). Coordina il giornalista Giancarlo Colella.

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