BARI. Nero di Troia, Negramaro e Primitivo: i tre vitigni autoctoni più rappresentativi della Puglia alla prova del gusto a Vinitaly. Nel padiglione Unioncamere, l’Onav, l’associazione degli assaggiatori di vino, ha sottoposto i tre ori di Puglia al giudizio di assaggiatori volontari .
Consumatori , produttori e visitatori del salone veronese hanno partecipato all’Apulia Building Test, una degustazione “alla cieca” di prodotti di alto valore qualitativo. Sei calici anonimi davanti ad ogni giurato, in un’atmosfera di concentrazione sacrale, degna di vini da meditazione come i generosi rossi pugliesi. Vista olfatto e gusto i parametri sotto esame.
Testimone interessato del test è stato il presidente del Consiglio regionale, Onofrio Introna, impressionato dal silenzio e dall’applicazione nello spazio riservato dall’Onav. “L’intensità con cui gli assaggiatori si sono dedicati al loro compito volontario, ricorda un’aula universitaria – ha detto – dove invece di pc e taccuini ognuno dispone di sei calici di vino anonimo”. Un primitivo ha colpito in particolare il presidente pugliese, assaggiatore a sua volta, “un vino cos’ forte che all’olfatto sembra di assumere un aerosol benefico”.
Nel pomeriggio, l’Onav ha replicato con i rosati – i vini pugliesi del momento – e poi con le bollicine, prosecco e spumanti pugliesi. Altri calici da sogno.
Come da standing ovation è stata la degustazione di un piatto tipico – agnello, funghi e lampascioni – realizzato dallo chef Barbera di Minervino Murge, nello spazio dedicato alle Masserie Didattiche, nel padiglione Puglia della Fiera di Verona.
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