Zullo (PdL): “Vendola scomparso dalla Puglia. Altro che ‘amore'”
FOGGIA.
“Qualche settimana fa per poco non ci commuovevamo dinanzi al sospirato annunzio con il quale Vendola sceglieva di restare in Puglia come ‘atto d’amore’. Ed invece, dopo i lunghi mesi trascorsi tra ‘primarie’, ‘parlamentarie’, campagna elettorale su scala nazionale, traccheggiamenti vari nel faticoso decollo della legislatura, elezioni del Presidente della Repubblica, continuiamo ad attenderlo invano sulla terra e sui problemi sempre più drammatici per governare i quali i Pugliesi continuano a pagarlo. Ieri era a Milano, ovviamente sotto i riflettori delle grandi televisioni, a sparare insulti contro un Partito che tra l’altro rappresenta la maggioranza pugliese, quando avrebbe ben potuto celebrare il 25 aprile al Sacrario d’Oltremare di Bari, che ospita i poveri resti anche di migliaia di vittime della Guerra di Liberazione.
La verità è che la scelta per la Regione non aveva nulla a che fare con un atto d’amore, ma era ispirata soltanto, da un lato, alla constatazione del fallimento della sua personale marcia su Roma, dall’altro alla conservazione di un potere e soprattutto di un sotto-potere da tirannello senza più pudore, senza cui il buon Nichi si sarebbe già ampiamente dileguato, visto anche il flop elettorale, tra le meteore scadute della politica nazionale. Quanto alle sofferenze di una comunità regionale abbandonata a sé stessa, cosa volete che importi ad un signore sistematicamente in tutt’altre faccende affaccendato, che peraltro vi rappresenta ormai soltanto una minima minoranza popolare che sarà tanto più tale a seguito della rottura in atto con il suo principale alleato. Per lui la Puglia è soltanto una sorta di feudo personale, affidato alle fauci dei suoi vassalli e da cui attingere senza troppi scrupoli.
Ai grillini ai quali si sta disperatamente offrendo, e che si dicono tanto sensibili ai costi ed alle malversazioni della politica, ci permettiamo di segnalare questo autentico scandalo di un Governatore che fa tutto tranne che governare, restando però abbarbicato alla sua dorata poltrona ed ai conseguenti, succulenti vantaggi”.