BARI - Alla vigilia del voto del Consiglio Comunale sulla Città Metropolitana i cittadini si interrogano ‘Palese e Santo Spirito nella Città Metropolitana di Bari: Comune autonomo o Municipio?’, questo il titolo del pubblico dibattito che si è tenuto ieri a Palese. Un incontro per analizzare le sorti dei territori della I Circoscrizione a quattro anni dal Referendum che chiamò alle urne i residenti a esprimersi sull’istituzione del Comune autonomo e, ora, alla vigilia di un nuovo importante appuntamento, quello con la ‘Città Metropolitana’ che, stando alle carte, dovrebbe divenire realtà dal 1 Gennaio 2014.
“Il Comune autonomo di Palese e Santo Spirito è nato e morto in meno di mezz’ora”, ha scherzato, ma neanche troppo, il Professor Vincenzo Colonna, Presidente dell’Associazione Pro Loco Santo Spirito, riferendosi alla rocambolesca votazione dell’Assemblea regionale del 10 Marzo 2010, quando, votato favorevolmente il primo articolo della Legge che istituiva il nuovo Comune, veniva, immediatamente dopo, bocciato, dai consiglieri regionali a maggioranza, il secondo che si riferiva ai confini territoriali della nuova realtà comunale. Episodio, questo, dal sapore della beffa che ancora oggi fa parlare i cittadini della I Circoscrizione di un vero e proprio ‘scippo’ dell’autonomia. Un atto di prepotenza che, secondo Colonna, continuerebbe anche oggi: “La legge sulla istituzione delle Città Metropolitane, all’articolo 18, prevede la possibilità di articolare il territorio del Comune Capoluogo in più Comuni. Il Comune di Bari, al contrario, si propone di accorpare le attuali Circoscrizioni in Municipi sulla base di uno studio IPRES basato più su stime e congetture che non su dati analitici”.
Insomma, oggi, in base alla normativa, ci potrebbe essere nuovamente la possibilità di divenire ‘autonomi’, purché con un’espressione del Consiglio Comunale in tal senso. Al vaglio del Consiglio, infatti, proprio in queste ore, ci sono le ipotesi di accorpamento delle attuali nove Circoscrizioni in 3, 4 o 5 Municipi, oppure, appunto, si prospetta l’opzione dell’emancipazione non solo di Palese e Santo Spirito, ma anche della IV Circoscrizione, comprendente i territori di Carbonara, Ceglie e Loseto.
“In realtà, l’idea di Città Metropolitana è stata completamente disattesa- ha esordito il Professor Agostino Meale, docente di diritto amministrativo all’Università degli Studi di Bari, che, nella sua puntuale e dettagliata analisi, ha illustrato l’aspetto normativo della vicenda, mostrando, altresì, anche le tante contraddizioni insite nelle disposizioni- Nel testo originario la Città Metropolitana era intesa come l’aggregazione del Capoluogo con i comuni limitrofi, solo e soltanto, cioè, quelli con cui ci fosse un reale rapporto di ‘interscambio. Oggi, invece, è ben diverso quello che si intende e, probabilmente, la Città Metropolitana di Bari estenderà i suoi confini da Altamura a Locorotondo, inglobando, cioè, realtà diversissime”.
“A Bari si sta discutendo del riordino territoriale solo in un’ottica di risparmio, e non anche di rispetto e valorizzazione dei territori- ha detto nel suo intervento l’Avvocato Amministrativista Felice Lorusso- quando sarebbe enormemente più logico incentivare l’indipendenza di più realtà, dai tratti paesaggistici naturalistici, architettonici distinti da Bari, che possano trovare ingresso nella Città Metropolitana con la loro identità di ‘Comune’”.
In tale direzione anche l’intervento del Sindaco di Terlizzi Ninni Gemmato, chiamato a portare la testimonianza di una realtà per molti aspetti simile a quella della I Circoscrizione: “ Terlizzi si estende su una superficie prossima a quella di Palese e Santo Spirito e con un numero di cittadini pressappoco identico, con la differenza che noi siamo già un Comune. Ebbene, quando in Consiglio abbiamo dovuto ratificare l’ingresso nella Città metropolitana lo abbiamo fatto proprio con una serie di condizioni, prima fra tutte che il Comune di Terlizzi non perdesse la sua autonomia. Credo che ‘Città Metropolitana’ dovrebbe significare esattamente questo: aggregare in più Comuni, senza sopprimere le vocazioni territoriali e gli slanci identitari di ciascuna realtà accorpata”.
Ancor più ferma la posizione del Sindaco di Bitonto Michele Abbaticchio: “Io e il mio Consiglio ci siamo espressi con un netto ‘no’ alla Città Metropolitana e non certo per campanilismo né per bieco pregiudizio, ma esclusivamente per un’esigenza di tutela e salvaguardia della comunità che rappresento e che, per ragioni storiche, geografiche, istituzionali, sociali, deve rimanere una realtà a se stante. Anzi, la sfida che lancio è quella di una aggregazione fra tutti i Comuni limitrofi a Bari: solo così facendo avremo un peso specifico pari a quello del Capoluogo e, dinanzi ad eventuali ‘soprusi’ del più forte sul più debole, avremo le armi, tutti insieme, per farvi fronte da ‘unione di Comuni’”.
“Il Comune autonomo di Palese e Santo Spirito è nato e morto in meno di mezz’ora”, ha scherzato, ma neanche troppo, il Professor Vincenzo Colonna, Presidente dell’Associazione Pro Loco Santo Spirito, riferendosi alla rocambolesca votazione dell’Assemblea regionale del 10 Marzo 2010, quando, votato favorevolmente il primo articolo della Legge che istituiva il nuovo Comune, veniva, immediatamente dopo, bocciato, dai consiglieri regionali a maggioranza, il secondo che si riferiva ai confini territoriali della nuova realtà comunale. Episodio, questo, dal sapore della beffa che ancora oggi fa parlare i cittadini della I Circoscrizione di un vero e proprio ‘scippo’ dell’autonomia. Un atto di prepotenza che, secondo Colonna, continuerebbe anche oggi: “La legge sulla istituzione delle Città Metropolitane, all’articolo 18, prevede la possibilità di articolare il territorio del Comune Capoluogo in più Comuni. Il Comune di Bari, al contrario, si propone di accorpare le attuali Circoscrizioni in Municipi sulla base di uno studio IPRES basato più su stime e congetture che non su dati analitici”.
Insomma, oggi, in base alla normativa, ci potrebbe essere nuovamente la possibilità di divenire ‘autonomi’, purché con un’espressione del Consiglio Comunale in tal senso. Al vaglio del Consiglio, infatti, proprio in queste ore, ci sono le ipotesi di accorpamento delle attuali nove Circoscrizioni in 3, 4 o 5 Municipi, oppure, appunto, si prospetta l’opzione dell’emancipazione non solo di Palese e Santo Spirito, ma anche della IV Circoscrizione, comprendente i territori di Carbonara, Ceglie e Loseto.
“In realtà, l’idea di Città Metropolitana è stata completamente disattesa- ha esordito il Professor Agostino Meale, docente di diritto amministrativo all’Università degli Studi di Bari, che, nella sua puntuale e dettagliata analisi, ha illustrato l’aspetto normativo della vicenda, mostrando, altresì, anche le tante contraddizioni insite nelle disposizioni- Nel testo originario la Città Metropolitana era intesa come l’aggregazione del Capoluogo con i comuni limitrofi, solo e soltanto, cioè, quelli con cui ci fosse un reale rapporto di ‘interscambio. Oggi, invece, è ben diverso quello che si intende e, probabilmente, la Città Metropolitana di Bari estenderà i suoi confini da Altamura a Locorotondo, inglobando, cioè, realtà diversissime”.
“A Bari si sta discutendo del riordino territoriale solo in un’ottica di risparmio, e non anche di rispetto e valorizzazione dei territori- ha detto nel suo intervento l’Avvocato Amministrativista Felice Lorusso- quando sarebbe enormemente più logico incentivare l’indipendenza di più realtà, dai tratti paesaggistici naturalistici, architettonici distinti da Bari, che possano trovare ingresso nella Città Metropolitana con la loro identità di ‘Comune’”.
In tale direzione anche l’intervento del Sindaco di Terlizzi Ninni Gemmato, chiamato a portare la testimonianza di una realtà per molti aspetti simile a quella della I Circoscrizione: “ Terlizzi si estende su una superficie prossima a quella di Palese e Santo Spirito e con un numero di cittadini pressappoco identico, con la differenza che noi siamo già un Comune. Ebbene, quando in Consiglio abbiamo dovuto ratificare l’ingresso nella Città metropolitana lo abbiamo fatto proprio con una serie di condizioni, prima fra tutte che il Comune di Terlizzi non perdesse la sua autonomia. Credo che ‘Città Metropolitana’ dovrebbe significare esattamente questo: aggregare in più Comuni, senza sopprimere le vocazioni territoriali e gli slanci identitari di ciascuna realtà accorpata”.
Ancor più ferma la posizione del Sindaco di Bitonto Michele Abbaticchio: “Io e il mio Consiglio ci siamo espressi con un netto ‘no’ alla Città Metropolitana e non certo per campanilismo né per bieco pregiudizio, ma esclusivamente per un’esigenza di tutela e salvaguardia della comunità che rappresento e che, per ragioni storiche, geografiche, istituzionali, sociali, deve rimanere una realtà a se stante. Anzi, la sfida che lancio è quella di una aggregazione fra tutti i Comuni limitrofi a Bari: solo così facendo avremo un peso specifico pari a quello del Capoluogo e, dinanzi ad eventuali ‘soprusi’ del più forte sul più debole, avremo le armi, tutti insieme, per farvi fronte da ‘unione di Comuni’”.