di Luca Losito - Non sono espertissimo di ciclismo, ve lo dico molto spassionatamente. Tuttavia, quello che ho sentito oggi, posso descriverlo con grande naturalezza e disinvoltura. Siamo nel bel mezzo di Andria, quando i telecronisti Rai sentono l'esigenza di fare una sottolineatura: "Mai visto un tale incitamento da parte dei tifosi, sono davvero calorosi e numerosi come da nessun'altra parte. Questo è senz'altro un territorio fertile, che ama il ciclismo".
Andria ha fame, di emergere e sentirsi protagonista, di crescere e lasciarsi i tanti problemi alle spalle. Così, quasi d'improvviso, mi ritrovo immerso in un turbinio a forti tinte rosa: è il pubblico. Rumorose mani in plastica, magliettine, cappellini, fischietti e qualunque altro tipo di gadget possibile ed immaginabile, affollano il ciglio della strada: una marea esclusivamente rosa, che irradia il caldo pomeriggio sportivo. Brividi, da pelle d'oca, che sono giunti anche a chi si trovava a commentare questo bellissimo evento in cabina di regia.
Già, ci sarebbe da descrivere anche il Giro: storica competizione ciclistica che quest'anno ha deciso di affondare nella sesta provincia le radici della sesta tappa, un destino legato a doppio filo, dunque. Per la cronaca, dopo la lunga fuga dei due ciclisti australiani, il vincitore è stato Mark Cavendish. L'inglese ha bruciato tutti gli avversari nella volata finale, tenutasi a Margherita, tuttavia, la maglia rosa è rimasta nella mani di Luca Paolini. Da segnalare anche il secondo posto di Elia Viviani, miglior sprinter italiano. Goss, Bouhanni e Gavazzi, gli altri battuti. Sul primo gradino del podio, però, ci salgono inevitabilmente anche i tantissimi appassionati che hanno regalato all'Italia e a tutti i paesi collegati quest'oggi un'immagine fantastica del loro territorio.
Andria ha fame, di emergere e sentirsi protagonista, di crescere e lasciarsi i tanti problemi alle spalle. Così, quasi d'improvviso, mi ritrovo immerso in un turbinio a forti tinte rosa: è il pubblico. Rumorose mani in plastica, magliettine, cappellini, fischietti e qualunque altro tipo di gadget possibile ed immaginabile, affollano il ciglio della strada: una marea esclusivamente rosa, che irradia il caldo pomeriggio sportivo. Brividi, da pelle d'oca, che sono giunti anche a chi si trovava a commentare questo bellissimo evento in cabina di regia.
Già, ci sarebbe da descrivere anche il Giro: storica competizione ciclistica che quest'anno ha deciso di affondare nella sesta provincia le radici della sesta tappa, un destino legato a doppio filo, dunque. Per la cronaca, dopo la lunga fuga dei due ciclisti australiani, il vincitore è stato Mark Cavendish. L'inglese ha bruciato tutti gli avversari nella volata finale, tenutasi a Margherita, tuttavia, la maglia rosa è rimasta nella mani di Luca Paolini. Da segnalare anche il secondo posto di Elia Viviani, miglior sprinter italiano. Goss, Bouhanni e Gavazzi, gli altri battuti. Sul primo gradino del podio, però, ci salgono inevitabilmente anche i tantissimi appassionati che hanno regalato all'Italia e a tutti i paesi collegati quest'oggi un'immagine fantastica del loro territorio.