Bari, arresti per estorsioni ed usura: sotto scacco clan Parisi

BARI - Dalle prime ore di questa mattina i carabinieri del Comando Provinciale di Bari stanno conducendo un'operazione, coordinata dalla Dia della Procura della Repubblica del capoluogo pugliese, finalizzata a disarticolare un gruppo criminale, inserito nel clan Parisi, dedito all'usura ed alle estorsioni, commesse con l'aggravante del metodo mafioso, ai danni di imprenditori del territorio di Triggiano. In corso di esecuzione una decina di provvedimenti cautelari, emessi dal gip del Tribunale di Bari.

L'indagine ha gia' consentito di eseguire il 20 dicembre 2012 un decreto di fermo del pm nei confronti di Savino Parisi, 52enne capo dell'organizzazione mafiosa radicata nel quartiere Japigia di Bari, al quale e' stata contestata un'estorsione con l'aggravante di aver agito avvalendosi delle condizioni previste dall'articolo 416 bis del codice penale, per aver costretto gli stessi imprenditori a consegnargli monili in oro, preziosi e orologi di pregio, per un valore complessivo di 100.000 euro, a fronte di precedenti debiti a tasso usuraio non corrisposti.

Il sindaco di Bari Michele Emiliano ha espresso la massima soddisfazione e gratitudine nei confronti degli organi investigativi: “I 13 arresti effettuati stamattina nei confronti di mafiosi dediti a usura ed estorsioni rompono di fatto i gangli di due pericolosi clan che non hanno mai interrotto la loro attività criminale che, peraltro, colpiva imprenditori in difficoltà. L’operazione odierna rasserena la comunità e dimostra ancora una volta le eccellenti capacità della Magistratura e delle Forze dell’Ordine baresi nonostante lavorino con mezzi e organici non sufficienti. È bene ricordare, infine, che questa indagine è partita dalla decisione di collaborare da parte delle vittime: senza l’apporto fondamentale della cittadinanza, ed in particolare delle vittime di reato, la lotta alla mafia diventa improba. Invito dunque tutti coloro che subiscono la prepotenza altrui a denunciare i fatti e a fidarsi delle Forze dell’Ordine che sanno quel che devono fare”.

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