Berlusconi boccia la Convenzione

ROMA - L'ex premier Silvio Berlusconi, dopo aver caldeggiato la nascita della Convenzione, fa marcia indietro e liquida l'organismo come una mera "perdita di tempo". Non solo. Il Cavaliere, ospite di Mattino Cinque, smentisce anche di aver mai aspirato a presiedere la nuova 'Bicamerale': "Scherzavo, era una battuta", afferma. Per l'ex premier le riforme "sono urgenti" e vanno assolutamente fatte "per rendere governabile il paese".

Al contrario, spiega, la Convenzione rischia solo di allungare i tempi del "cambiamento", mentre si puo' intervenire piu' celermente lavorando direttamente in Parlamento, come "prevede l'articolo 138 della Costituzione". Berlusconi ricorda che "l'idea della Convenzione e' stata proposta da D'Alema, poi confermata dal lavoro dei saggi e infine ribadita da Letta nel suo discorso al Parlamento".

Tuttavia, osserva, "ho assistito al dibattito su chi dovesse essere il presidente: tutto tempo perso, perche'" la Convenzione e' un organismo "che non e' previsto dalla nostra Costituzione e richiederebbe dei tempi di approvazione che non farebbero altro che allungare il percorso per il cambiamento".

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