ROMA - Il Ministero dell'Istruzione e' stato condannato dalla Consulta a risarcire una bambina vittima di uno stupro da parte di un operaio all'interno di una scuola elementare ritenendolo responsabile di "mancata vigilanza". Si tratta di una sentenza emessa dalla terza sezione civile della Corte di Cassazione e che si riferisce ad uno stupro avvenuto 15 anni fa ai danni di una bambina della seconda elementare di un istituto scolastico di Tivoli, in provincia di Roma.
Lo stupro avvenne ad opera di un operaio che si trovava all'interno dell'istituto per lavori di manutenzione.
Secondo i supremi giudici la scuola avrebbe dovuto mettere in atto tutti "gli accorgimenti necessari" al fine di impedire la violenza. "Se e' vero - si legge nella sentenza della Corte di Cassazione - che rientra nell'ambito dei comportamenti patologici il caso di adulti che abusino sessualmente di minori, e' altrettanto vero che la mancata organizzazione della sorveglianza nei presi dei bagni, che avrebbe dovuto essere predisposta piu' accuratamente per la presenza di estranei nell'edificio, ha contribuito al verificarsi dell'evento".
Lo stupro avvenne ad opera di un operaio che si trovava all'interno dell'istituto per lavori di manutenzione.
Secondo i supremi giudici la scuola avrebbe dovuto mettere in atto tutti "gli accorgimenti necessari" al fine di impedire la violenza. "Se e' vero - si legge nella sentenza della Corte di Cassazione - che rientra nell'ambito dei comportamenti patologici il caso di adulti che abusino sessualmente di minori, e' altrettanto vero che la mancata organizzazione della sorveglianza nei presi dei bagni, che avrebbe dovuto essere predisposta piu' accuratamente per la presenza di estranei nell'edificio, ha contribuito al verificarsi dell'evento".
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