Manifestazione a Bari dei lavoratori della OM carrelli, Emiliano: presidio doveroso

BARI -  Lavoratori, rappresentanti della Fiom e di Alternativa comunista, hanno manifestato davanti alla sede della giunta regionale, bloccando il traffico per alcune ore, per richiamare l'attenzione sulla vertenza Om Carrelli di Bari i cui dipendenti (circa 220) sono in cis. Una delegazione e' stata ricevuta dall'assessore regionale al Lavoro, Caroli, che ha ribadito la legittimita' del presidio degli operai davanti all'azienda:''ci sono accordi per la reindustrializzazione del sito non rispettati''.

Il sindaco di Bari Michele Emiliano, che aveva richiesto la convocazione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica al fine di valutare i profili di ordine pubblico derivanti dalla decisione della KION di procedere allo smontaggio degli impianti OM in violazione degli accordi sindacali, all’esito della riunione svoltasi in data odierna anche alla presenza del Procuratore della Repubblica Antonio Laudati ha dichiarato quanto segue:
“Ho precisato al signor Prefetto che il presidio degli operai OM davanti ai cancelli della fabbrica non è solo legittimo, ma anche doveroso perché finalizzato a richiedere alla Kion il rispetto degli accordi stipulati in sede governativa che, allo stato, senza giustificazione alcuna, hanno bloccato la cessione della fabbrica OM alla Frazer Nash in vista della reindustrializzazione della stessa per la produzione di taxi ibridi.

Ho anche precisato al Prefetto che la pretesa della Kion di procedere allo smontaggio degli impianti nelle date del 3 e del 4 giugno, e quindi prima dell’incontro col governo rinviato al 5 giugno, appare come una vera e propria provocazione nei confronti del sindacato, degli operai ed anche nei confronti della Città di Bari che tanto si è prodigata per individuare un’intesa che rimediasse alla sciagurata decisione della Kion di chiudere definitivamente e senza ragione lo stabilimento di Modugno.

È per questa ragione che ho chiesto e ottenuto dal Prefetto di convocare immediatamente in Prefettura la Kion per chiedere loro di attendere la riunione del 5 giugno e di parteciparvi con la determinazione più assoluta a riprendere le trattative interrotte portandole positivamente a termine. L’incontro in Prefettura si svolgerà presumibilmente tra due giorni.

Ribadisco quanto detto sino ad oggi, e cioè che la città di Bari non può accettare la chiusura dello stabilimento e la perdita dei relativi posti di lavoro e che, ove non vi fossero rassicurazioni in tal senso validate dai sindacati e dagli operai, la Città di Bari è pronta a un boicottaggio della Kion in ogni luogo del mondo in cui ha interessi commerciali, e tanto si richiederà anche al Governo italiano ed alla Regione Puglia.
L’OM non può essere chiusa e tutti devono cogliere l’obiettivo di salvarla senza se e senza ma”.

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