"Con il suo porto muore quel che resta di Taranto"


BARI - “La sospensiva disposta dal Tar Lecce delle opere relative al molo polisettoriale e dei dragaggi nel porto di Taranto, per un ammontare di 200 milioni di euro di lavori, nonché della stessa nomina commissariale di Sergio Prete, al di là delle ragioni e dei torti di cui al provvedimento, rischia di determinare per Taranto la fine anche della risorsa rappresentata dal porto, che - assommata alle note questioni relative al nostro apparato industriale - porterebbe a compimento un’alacre opera di smantellamento radicale di ogni occasione di lavoro e di sviluppo per il nostro territorio.
Di qui anche l’inevitabile accentuarsi del rischio che Taranto Container Terminal ed Evergreen abbandonino quel che resta del nostro porto, che ne risulterebbe - oltre che di fatto sequestrato - anche desertificato.
Siamo ormai in pieno “cupio dissolvi”, sulla pelle di una città stremata ed azzerata. Se ha ancora un filo di voce per difendere almeno quel poco che aveva, la tiri fuori”. A riferirlo in una nota il consigliere regionale PdL Pietro Lospinuso.

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