Confronto tra il Duomo di Molfetta e la Basilica di San Marco di Venezia
di Vittorio Polito - Pare che la Puglia sia in sintonia con il Veneto, in particolare con Venezia. Infatti, mentre Bari è legata a Venezia per via dell’aiuto da parte della flotta veneziana, guidata dal Doge Pietro Orseolo II nel 1002, finalizzato a liberare la nostra città dall’assedio dei saraceni, Molfetta, invece, è legata alla Basilica di San Marco, attraverso i loro Duomi, entrambi con le architetture a cupola, come scrive Vincenzo Maria Valente nel suo libro «Il Duomo di Molfetta e la Basilica di San Marco a Venezia», edito da Levante Editori di Bari (pagine 240 - € 41,32).
L’autore, poeta e scultore, storico dell’arte, studioso e saggista di Arte Romanica, collabora con varie riviste e alcune sue opere si trovano presso il Museo Nazionale di Modena, il Museo dell’Incisione Artistica di Verona e il Museo di Carpi.
Con la sua pubblicazione, Valente, ripropone all’attenzione del pubblico e degli studiosi uno dei beni di maggior interesse dell’architettura medievale: il Duomo Vecchio di Molfetta, dedicato a San Corrado, che rappresenta l’esempio più noto ed evoluto tra le chiese della Puglia con copertura a cupola, caratteristica peculiare dell’architettura romanica della nostra regione. Ma l’attenzione Valente la rivolge anche ad un’altra costruzione con volte a cupola, quella della Basilica di San Marco a Venezia. Un raro confronto, da un lato il Duomo di Molfetta, che vibra di consonanza per la spiritualità del vicino Oriente, realizzato in un periodo in cui viene raggiunta una grande maturità nella costruzione a volta, dall’altro la Basilica di San Marco che esprime la predilezione della Repubblica Serenissima verso il mondo bizantino.
Il libro, oltre a contenere originali contributi per la conoscenza dei due monumenti, ha anche il pregio di offrire un panorama ampio e approfondito del dibattito storico e critico, ricorda le origini delle due città e delle due chiese, riporta planimetrie e caratteristiche architettoniche, immagini, cenni storici e bibliografia. Insomma tutto quello che può essere utile per portare a compimento uno studio particolareggiato o per saperne di più sulle due esclusive edificazioni sacre.
Ettore Vio, procuratore pro-tempore della Basilica di San Marco, scrive in una lettera, in parte riportata sul libro: «Molfetta con il suo Duomo vibra di consonanza per la spiritualità dell’Oriente vicino, ma in essa e nel singolare episodio costruttivo delle cupole ad alto tamburo sostituito da vere e proprie pareti ad arco, conserva più forte il carattere strutturale di chiarezza materica a vista».
L’autore, poeta e scultore, storico dell’arte, studioso e saggista di Arte Romanica, collabora con varie riviste e alcune sue opere si trovano presso il Museo Nazionale di Modena, il Museo dell’Incisione Artistica di Verona e il Museo di Carpi.
Con la sua pubblicazione, Valente, ripropone all’attenzione del pubblico e degli studiosi uno dei beni di maggior interesse dell’architettura medievale: il Duomo Vecchio di Molfetta, dedicato a San Corrado, che rappresenta l’esempio più noto ed evoluto tra le chiese della Puglia con copertura a cupola, caratteristica peculiare dell’architettura romanica della nostra regione. Ma l’attenzione Valente la rivolge anche ad un’altra costruzione con volte a cupola, quella della Basilica di San Marco a Venezia. Un raro confronto, da un lato il Duomo di Molfetta, che vibra di consonanza per la spiritualità del vicino Oriente, realizzato in un periodo in cui viene raggiunta una grande maturità nella costruzione a volta, dall’altro la Basilica di San Marco che esprime la predilezione della Repubblica Serenissima verso il mondo bizantino.
Il libro, oltre a contenere originali contributi per la conoscenza dei due monumenti, ha anche il pregio di offrire un panorama ampio e approfondito del dibattito storico e critico, ricorda le origini delle due città e delle due chiese, riporta planimetrie e caratteristiche architettoniche, immagini, cenni storici e bibliografia. Insomma tutto quello che può essere utile per portare a compimento uno studio particolareggiato o per saperne di più sulle due esclusive edificazioni sacre.
Ettore Vio, procuratore pro-tempore della Basilica di San Marco, scrive in una lettera, in parte riportata sul libro: «Molfetta con il suo Duomo vibra di consonanza per la spiritualità dell’Oriente vicino, ma in essa e nel singolare episodio costruttivo delle cupole ad alto tamburo sostituito da vere e proprie pareti ad arco, conserva più forte il carattere strutturale di chiarezza materica a vista».
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Cultura e Spettacoli