OSTUNI (BR). Nella Città Bianca, in questi giorni, si cerca di fare chiarezza sui corsi di formazione professionale degli Operatori Socio-Sanitari. Proprio per questo motivo, infatti, l'assessore alle Politiche Sociali, Tommaso Moro, ha inviato una nota ai titolari delle strutture socio-sanitarie specificando che “Si informano i cittadini interessati che la formazione professionale degli OSS (Operatore Socio-Sanitario) rientra nella esclusiva competenza regionale, così come previsto dalla legge regionale 18 dicembre 2007 n° 28”.
L'assessore vuole, quindi, fare chiarezza su una vicenda che rischia di creare illusione tra chi pensa di prendere un titolo spendibile per un posto di lavoro.
“I corsi di formazione” continua l’assessore Moro “del tutto gratuiti, possono essere promossi esclusivamente dagli enti accreditati con la Regione Puglia, i quali rilasciano un attestato di qualifica valido su tutto il territorio nazionale. L’attestato si consegue dopo la frequenza per un anno di un corso della durata non inferiore a 1.000 ore, autorizzato espressamente dall’assessorato regionale alla Formazione”.
La frequenza di altri “corsi” promossi da soggetti privati che non rientrano nella suddetta casistica non garantisce automaticamente il possesso di un titolo di qualifica giuridicamente valido per l’accesso al lavoro presso strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche o private autorizzate al funzionamento ai sensi della normativa vigente (R.R. n° 4/2007). Lo stesso vale per i corsi che risultassero promossi da enti privati collegati con altre Regioni, il cui attestato di qualifica potrebbe essere conseguito, previo esame e previa autorizzazione della Regione Puglia.
I lavoratori che eventualmente siano stati assunti da operatori privati in assenza di un titolo giuridicamente valido per l’esercizio della funzione di OSS rischiano, pertanto, conseguenze gravi, insieme al datore di lavoro, in occasione dei controlli che i Comuni sono tenuti ad effettuare per legge ogni anno.
Daniele Martini
