di Luigi Laguaragnella - La pioggia improvvisa non ha intimorito le migliaia di pellegrini e cittadini assiepati ai lati delle strade da Corso Vittorio Emanuele fino a Lungomare per poter assistere al corteo storico di San Nicola. Partito da castello Svevo, dopo l’arrivo del quadro del vescovo direttamente dalla Baia San Giorgio e posizionato sulla caravella, i 600 figuranti diretti da Nicola Valenzano hanno riempito le strade di suoni, colori e folclore.
Numerose le bande di timpanisti e di sbandieratori che aprivano la scena alle figure dell’epoca della traslazione delle ossa di San Nicola: hanno sfilato, oltre ai marinai eroi della spedizione a Myra, anche i commercianti, i chierici, i soldati, i nobili e anche principi e principesse dell’est (gli armeni). A animare le strade però sono state le donne che danzando e suonando hanno reso omaggio all’arrivo di San Nicola a Bari. Numerosi erano i figuranti del popolo che quasi in segno di ringraziamento a Dio per il dono del Santo esaltavano i lavori dell’epoca: il telaio e piccoli granai tra brocche di vino. I segni della festa.
Hanno sfilato le tre pale con i tre miracoli di San Nicola a dare senso all’importanza di questa figura soprattutto per le donne e i bambini.
Nonostante l’asfalto scivoloso hanno sfilato numerosi cavalli uno dei quali probabilmente innervosito dalla confusione e perdendo uno zoccolo, si spifferava dalla gente in strada, abbia fatto male ad una persona.
Il corteo storico, uno dei momenti più attesi della città si è rivelato interessante. Senza troppo sfarzo, ma con preziosi abiti che richiamavano all’epoca medievale hanno esaltato la grande caravella, trainata dai marinari, che ospitava il quadro di San Nicola e che chiudeva il corteo, giungendo poi in basilica tra la soddisfazione di un pubblico certamente compiaciuto e che anno dopo anno partecipa con maggiore devozione al culto del Santo di Myra.