di Adriana Dibattista - "Liltbertà ! Non mandare in fumo la tua libertà " . Con questo slogan la LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) si fa promotrice di un'iniziativa volta a proteggere la salute . Lo scopo immediato è incoraggiare gli accaniti fumatori a smettere di fumare per almeno 24 ore. Infatti quest'oggi si celebra la Giornata Mondiale Senza il Tabacco, appuntamento internazionale che ha preso vita nel 1988.
L'evento è stato indetto dall'OMS, l'Organizzazione Mondiale della Sanità , al fine di arrestare una vera e propria pestilenza volontaria che provoca, solo nel nostro Paese, 83mila morti l'anno. Inoltre il fumo è causa certa di circa trenta malattie polmonari e cardiovascolari. La LILT affronta il tabagismo anche su un altro fronte, con lo scopo di salvaguardare l'ambiente: ”liberare dal fumo i parchi e le aree verdi della nostra città ”.
La Lega ha attuato campagne di mobilizzazione rivolgendo appello ai sindaci, presidenti dei Parchi Nazionali e Regionali affinché venga esteso il divieto al fumo anche nelle aree verdi delle città . Insomma il modo migliore per respirare aria più pulita negli ambienti che sono luogo di ritrovo, di relax e di intimo contatto tra uomo e natura.
D'altronde, un mozzicone di sigaretta gettato nei parchi e giardini, impiega sino a 10 anni per degradarsi biologicamente inquinando, tramite le tossine, le falde acquifere. Nel World No Tobacco Day, l'OMS vuole incentivare la diffusione di leggi antifumo e sensibilizzare l'opinione pubblica sui danni della sigaretta.
Sei milioni di vite nel mondo finiscono letteralmente in fumo a causa della dipendenza dalla nicotina. Una strage silente che si aggrappa al disinteresse degli Stati mondiali: ad oggi solo il 6 per cento di tutte le nazioni hanno posto seri divieti utili ad un calo dell'utilizzo della “cicca”.
Purtroppo liberarsi dal circolo vizioso che induce migliaia di persone a fumare si rivela difficile se non, a volte, impossibile. “Spesso affidiamo alla “fumosa” una parte della gestione delle nostre emozioni”, spiega Giovanni Porta, psicoterapeuta ed ex fumatore, ”Il tabacco diventa per il fumatore la risposta a molte problematiche.
Stress lavorativo? Sigaretta. Litigio? Sigaretta. Ansia per il futuro? Sigaretta. Il punto più difficile nello smettere di fumare sta probabilmente proprio nel re-imparare a gestire le proprie emozioni e i propri conseguenti comportamenti senza avere la “stampella” della sigaretta. Pertanto, piuttosto che calmare le nostre emozioni sedandole con nicotina, sarebbe più giusto ascoltarle e quindi imparare a gestirle. Essere più presenti a se stessi, piuttosto che mandare in fumo le nostre vite.
L'evento è stato indetto dall'OMS, l'Organizzazione Mondiale della Sanità , al fine di arrestare una vera e propria pestilenza volontaria che provoca, solo nel nostro Paese, 83mila morti l'anno. Inoltre il fumo è causa certa di circa trenta malattie polmonari e cardiovascolari. La LILT affronta il tabagismo anche su un altro fronte, con lo scopo di salvaguardare l'ambiente: ”liberare dal fumo i parchi e le aree verdi della nostra città ”.
La Lega ha attuato campagne di mobilizzazione rivolgendo appello ai sindaci, presidenti dei Parchi Nazionali e Regionali affinché venga esteso il divieto al fumo anche nelle aree verdi delle città . Insomma il modo migliore per respirare aria più pulita negli ambienti che sono luogo di ritrovo, di relax e di intimo contatto tra uomo e natura.
D'altronde, un mozzicone di sigaretta gettato nei parchi e giardini, impiega sino a 10 anni per degradarsi biologicamente inquinando, tramite le tossine, le falde acquifere. Nel World No Tobacco Day, l'OMS vuole incentivare la diffusione di leggi antifumo e sensibilizzare l'opinione pubblica sui danni della sigaretta.
Sei milioni di vite nel mondo finiscono letteralmente in fumo a causa della dipendenza dalla nicotina. Una strage silente che si aggrappa al disinteresse degli Stati mondiali: ad oggi solo il 6 per cento di tutte le nazioni hanno posto seri divieti utili ad un calo dell'utilizzo della “cicca”.
Purtroppo liberarsi dal circolo vizioso che induce migliaia di persone a fumare si rivela difficile se non, a volte, impossibile. “Spesso affidiamo alla “fumosa” una parte della gestione delle nostre emozioni”, spiega Giovanni Porta, psicoterapeuta ed ex fumatore, ”Il tabacco diventa per il fumatore la risposta a molte problematiche.
Stress lavorativo? Sigaretta. Litigio? Sigaretta. Ansia per il futuro? Sigaretta. Il punto più difficile nello smettere di fumare sta probabilmente proprio nel re-imparare a gestire le proprie emozioni e i propri conseguenti comportamenti senza avere la “stampella” della sigaretta. Pertanto, piuttosto che calmare le nostre emozioni sedandole con nicotina, sarebbe più giusto ascoltarle e quindi imparare a gestirle. Essere più presenti a se stessi, piuttosto che mandare in fumo le nostre vite.