Infrastrutture e servizi ferroviari, dibattito in Consiglio regionale pugliese

BARI - Infrastrutture e servizi ferroviari. E' dibattito in consiglio regionale pugliese. Ecco alcuni interventi:

Pino Lonigro (SEL).
Negli anni scorsi sono stati stipulati diversi protocolli d’intesa tra le Regioni e Rete Ferroviaria italiana (RFI) che hanno accumulato ritardi notevoli anche per carenza di risorse. E’ il caso, ad esempio, della linea Foggia Orsara. Allo stato attuale si registrano ritardi da parte dell’impresa che si è aggiudicata l’appalto e, in particolare, i lavori su un tratto risultano bloccati a seguito dell’occupazione da parte degli stessi operai che non sono stati pagati dalla ditta da cui dipendono,  non essendo stata a sua volta quest’ultima liquidata da RFI.  Bisogna assolutamente evitare che quella adriatica diventi solo una linea di trasporto locale. A tal fine sta facendo bene il governo regionale a trovare intese con le regioni dell’Adriatico per garantirsi le risorse sufficienti per condurre in porto l’alta velocità, a cominciare dalla strozzatura di Ortona (1 km) che costituisce un vero e proprio imbuto. In questo contesto va anche verificato l’operato dall’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti che verso le regioni meridionali ha assunto un atteggiamento negativo.

Roberto Ruocco (Pdl).
Nel libro dei sogni delle progettualità che si sono susseguite dal dopo guerra ad oggi  nessuna è stata mai portata a termine. Il corridoio 8 è stato abbandonato.  Si è persa l’opportunità di utilizzare la legge obiettivo. Quello che resta da fare  è puntare sulla programmazione dei fondi comunitari 2014 – 2020 e su questa base interloquire con lo Stato, specificando in maniera circostanziata quello che vogliamo realizzare, non dando  alcun consenso in caso negativo e minacciando anche eventuali ritorsioni.

Ignazio Zullo (Pdl).
Occorre capire preliminarmente  quali sono state le criticità che si sono verificate fino ad ora per rivedere l’approccio al problema in modo da essere presenti e autorevoli   nei tavoli che contano. Qual è la nuova impostazione ? Dalla relazione dell’assessore Giannini non si evince. Occorre capire, quindi, quale deve essere l’approccio e l’impostazione della interlocuzione con RFI e con il ministero. In questo senso c’è la massima disponibilità del Centro destra.

Salvatore Negro (Udc).
Questa discussione si sta tenendo grazie alla richiesta specifica fatta dal mio gruppo il 14 aprile scorso. All’amministratore delegato Moretti va contestata l’affermazione secondo la quale “nel Sud non ci sarebbe sufficiente utenza per i treni veloci”. La verità è che in Puglia circolano per la maggior parte scarti di Trenitalia. Occorre, quindi, uno scatto d’orgoglio e mettere in campo azioni precise, chiamando a raccolta tutti e in particolare la delegazione parlamentare pugliese per intervenire su RFI,  che ricordo è una società a intera partecipazione pubblica. Sarebbe opportuno anche un impegno maggiore del presidente Vendola come quello che pone in campo per la TAV.

Francesco Laddomada (LPpV).
Il governo nazionale “bicefalo” è un buon presupposto per accogliere le istanze della Puglia. Ma la qualità del  trasporto pubblico locale lascia a desiderare, in particolare con riferimento alle autolinee del Sud Est che fanno registrare una serie di disfunzioni pesanti. A cominciare dal ricorso all’uso smodato del lavoro straordinario,  nonostante  vi sia una graduatoria (a seguito  di un concorso costato 500 mila euro) dalla quale si potrebbe  attingere per assumere giovani che costerebbero peraltro di meno, per arrivare alla mancanza di pedane per i disabili e a vari disservizi tra cui l’acqua che entra in alcuni autobus. Vi sono responsabilità dirette  assessorili e dei dirigenti  che poi provvedono alla erogazione dei contributi.

Eupreprio Curto.
C’è un gap infrastrutturale pesante tra Nord e Sud. RFI ritiene di concedere qualche scampolo di rilancio nella rete dell’Italia meridionale, trincerandosi dietro al fatto che non vi sarebbe utenza sufficiente per altri investimenti. Ma RFI è una società a intera partecipazione pubblica e non può rispondere a logiche di profitto. Quindi dopo l’azione immediata di sollecitazione e sensibilizzazione del governo nazionale, va posto in essere un grande dibattito sulle ipotesi di sviluppo della nostra regione in cui la componente trasportistica riveste grande importanza, coniugandola con la verifica di quanto sta accadendo nei porti e interporti pugliesi per una progettualità a più ampio respiro.
Aldo Aloisi (Pdl).
Occorre capire cosa fare per arrivare a un percorso di ottimizzazione dello stato attuale. Infatti non va sottovalutato o sminuito il lavoro svolto fino ad ora da chi ha preceduto l’assessore Giannini. E’ necessario, quindi, recuperare in un dibattito più complessivo i risultati già raggiunti per arrivare all’ottimizzazione necessaria.

Domenico Lanzillotta (Pdl)
Ho una certa titubanza circa il fatto di dare priorità alla dorsale adriatica, ponendo in secondo piano la Bari Napoli. Il nuovo confine tra le regioni adriatiche e quelle del Tirreno rischia di diventare l’ Appennino.  In questa ottica la logica di sfondamento dello stesso Appennino con la realizzazione della Bari Napoli  assumerebbe un ruolo baricentrico.
Per quanto riguarda il trasporto locale la Puglia dispone di una rete molto ampia e sviluppata che, pero’, si presenta disarticolata. Occorre lavorare per dare centralità a questa rete che rappresenta una valore aggiunto per il sistema dei trasporti nella nostra regione.

Assessore Giannini.
La relazione presenta anche delle proposte.  La Ba – NA e l’Adriatica non sono alternative. Sono solo autonome per progettualità e risorse. E’ ingeneroso dire che non è stato fatto nulla. Basta vedere la storia dell’Adriatica: dopo la richieste degli ambientalisti il percorso è stato rimodulato e la spesa è passata da 180 a 580 milioni.  Si è arrivati anche alla Conferenza dei servizi in merito alla Bari – Pescara, con particolare riferimento alla Lesina – Ripalta. Vi è la consapevolezza di tutte le regioni adriatiche circa la strategicità della linea in questione. Adesso è il momento di chiedere i finanziamenti necessari da parte dei presidenti delle regioni interessate per velocizzare il sistema trasportistico, prescindendo dai corridoi 8 e 1. Ragionare, quindi, in termini di priorità per eliminare i colli di bottiglia. Si tratta della chiave di volta per favorire lo sviluppo. Nel frattempo si sta lavorando sul piano di riorganizzazione dei trasporti su gomma e ferro in Puglia in una logica di intermodalità e integrazione (che passerà anche all’esame della commissione consiliare) . In questo contesto ben venga la disponibilità dell’opposizione.

1 Commenti

  1. Very interesting points you maү have observed, thhankyοu for putting up.



    Alѕo visit my site ... Trundle Bed (ttcampus2.com)

    RispondiElimina
Nuova Vecchia

Modulo di contatto