BARI - Ci sono enti che alienano i propri beni per ripianare i debiti e racimolare denaro, favorendo, magari, azioni speculative o, nella migliore delle ipotesi, mettendo nelle condizioni di lucrare o godere di tali beni, solo chi ha la disponibilità economica per farlo.
Io invece propongo un altro modo di usare quei beni, per esempio i terreni di proprietà comunale, in disuso. Quei pezzetti di terra ritagliati fra palazzi e complessi edilizi, presenti nelle città dal centro alla periferia, spesso ricettacolo di rifiuti ma a volte vere e proprie discariche a cielo aperto, che creano solo degrado, potrebbero, invece, creare lavoro, reddito, benessere e decoro urbano. Potrebbero diventare degli orti urbani o giardini affidati ad associazioni o cooperative, gruppi di lavoratori.
Sarebbe opportuno partire con una ricognizione di tali terreni, anche quelli fuori dalla cinta urbana e, una volta individuati, favorire forme associate di lavoro.
Questa è, fra l’altro, parte di una proposta di legge che i Socialisti, con l’onorevole Oreste Pastorelli, hanno già avanzato a livello parlamentare e che noi, in città, come già accade in alcuni centri e comuni italiani, potremmo anticipare dando esempio di modernità e progresso reali, che partono dal basso e che coinvolgono la cittadinanza. A riferirlo in una nota il consigliere Pastore (Misto Psi).
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