Letta, fine extradeficit grazie italiani

ROMA - La Commissione Ue ha raccomandato al Consiglio di abrogare la procedura per i disavanzi eccessivi per cinque paesi: Italia, Lettonia, Ungheria, Lituania e Romania. E' quanto si legge nella nota appena diffusa a Bruxelles, mentre sta per cominciare la conferenza stampa del presidente Jose' Manuel Barroso.

+ "Basta con l'austerity, altrimenti fuori dall'Ue"

"La procedura per i disavanzi eccessivi nei confronti dell'Italia e' stata avviata nel 2009.
Dopo un picco del 5,5% del Pil nel 2009, il disavanzo pubblico dell'Italia e' stato progressivamente ridotto fino ad arrivare al 3,0% del PIL nel 2012, cioe' entro il termine fissato dal Consiglio" si ricorda nella nota della Commissione. "Secondo il programma di stabilita' 2013-2017, adottato dal governo italiano il 10 aprile 2013 e approvato dal Parlamento italiano il 7 maggio, nel 2013 il disavanzo registrera' una leggera diminuzione al 2,9% del Pil, per poi scendere all'1,8% del Pil nel 2014. Nell'ipotesi di politiche invariate, le previsioni di primavera 2013 dei servizi della Commissione indicano un disavanzo del 2,9% del Pil nel 2013 e del 2,5% del Pil nel 2014, ossia inferiore al valore di riferimento indicato nel trattato (3% del Pil)".

LETTA: TUTTO MERITO ITALIANI  - "L'uscita dalla procedura per i disavanzi eccessivi è motivo di grande soddisfazione. Il merito è dello sforzo di tutti gli Italiani, che devono essere orgogliosi di questo risultato". E' quanto afferma Enrico Letta, che aggiunge: "Raccogliamo il frutto del lavoro dei precedenti governi, in particolare di quello Monti, al quale va il mio personale ringraziamento.

Quanto all'attuale esecutivo, l'impegno è di rispettare gli obblighi europei e di applicare il programma votato" dalle Camere.

L'Italia, non piu' sotto procedura per deficit, deve ora assicurare un ''aggiustamento'' dei conti per centrare il pareggio di bilancio strutturale dal 2014 e una ''diminuzione regolare dell'alto debito''. Deve poi riformare lavoro e giustizia civile, scuola, fisco e proseguire la spending review.

Nelle raccomandazioni Ue, Roma deve inoltre ''assicurare che il deficit resti sotto il 3% nel 2013, perseguire l'aggiustamento strutturale a un ritmo appropriato''.

USCITA PROCEDURA DEFICIT SIA NUOVO PUNTO DI PARTENZA PER ITALIA - “Non un punto di arrivo, ma un decisivo nuovo punto di partenza: questo deve rappresentare l’uscita dell’Italia dalla procedura per deficit eccessivo decisa oggi dalla Commissione europea.
La responsabilità delle forze politiche che hanno formato il governo delle larghe intese deve misurarsi, a maggior ragione adesso, sull’obiettivo primario della crescita, neutralizzando gli effetti devastanti dell’austerity, agevolando le riforme strutturali e favorendo la ripresa della competitività con l’introduzione di correttivi significativi sulla intollerabile pressione fiscale ai danni del lavoro, delle aziende e delle famiglie.
In questo quadro si inserisce la necessità di scongiurare l’aumento dell’Iva previsto a luglio e dei ticket sanitari. Gli italiani hanno duramente pagato il prezzo della crisi e affrontato sacrifici che non possono essere reiterati né aggravati. Il PdL, promuovendo e sostenendo il governo Letta, ha indicato chiaramente un percorso il cui primo passo è stato fatto con la sospensione della rata Imu di giugno e la conseguente profonda revisione del provvedimento in relazione alla prima casa, oltre che con il rifinanziamento della cig in deroga. Occorre proseguire su questa strada, puntando a mettere insieme sviluppo e occupazione, senza trascurare il fatto che l’economia reale soffre anche le conseguenze concrete di tasse troppo alte. Gli ultimi dati Cerved sui fallimenti nel primo trimestre 2013 sono un altro bollettino di guerra: 3500 le procedure avviate, con un 12% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I concordati, poi, crescono del 76%.
Inutile dire che lo sblocco delle risorse che certamente potrà scaturire dalla chiusura favorevole all’Italia della procedura deve impegnare ad una maggiore responsabilità anche gli Enti locali e le Regioni in particolare”.
Lo dichiara in una nota il sen. Luigi d’Ambrosio Lettieri, capogruppo PdL Commissione Sanità del Senato.

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