ROMA - "Non voglio dire che lo prevedevo. Ma non sono affatto sorpreso". Stefano Rodotà il candidato M5S per il Quirinale, commenta stamani in un'intervista al Corriere della Sera il risultato delle ultime amministrative, con un occhio particolare al M5S. "Quando si lavora in Parlamento, non è che di fronte a un emendamento in commissione vado a consultare la rete. Serve un cambiamento di passo - continua Rodotà - La rete da sola non basta. Non è mai bastata. Guardiamo l'ultima campagna elettorale: Grillo è partito dalla rete, poi ha riempito le piazze reali con lo tsunami tour. Ma ha ricevuto anche un'attenzione continua dalla televisione. Se si vuole sostenere che c'è una discontinuità radicale con il passato non è così: anche per Obama è stato lo stesso. Si parte dalla rete, ma poi si va oltre. Ma erano gli stessi elettori che li hanno votati alle Politiche. È una reazione emotiva, una spiegazione che non spiega nullaa rete non funziona nello stesso modo in una realtà locale o su scala nazionale - dice Rodotà commentando le parole di Grillo dopo i risultati elettorali - Puoi lanciare un attacco frontale, ma funziona solo se parli al Paese. In queste elezioni hanno perso i due grandi comunicatori: Grillo e Berlusconi".
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