BARI - In avvio della conferenza stampa di presentazione della legge regionale contro il femminicidio, il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna ha espresso il compiacimento dell’intera Assemblea per l’avvio di una iniziativa legislativa che “rappresenta una frontiera di civiltà per la comunità civile pugliese”.
Introna ha assicurato che la materia verrà affrontata con “ogni consentita sollecitudine nel suo iter consiliare” ed ha confermato la massima attenzione del Consiglio alla, perché “prevenire la violenza odiosa contro le donne è una battaglia che vogliamo vincere insieme”.
“La violenza alle donne non è un fatto straordinario, ma ordinario. Non appartiene alla fenomenologia del mostro bensì alla fenomenologia del “nostro”. La grammatica della sessualità ha dentro di sé un codice di violenza e di sopraffazione, una sessualità che si riproduce, nella nostra società, come l’esercizio del potere e della onnipotenza maschile”.
Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo questa mattina alla conferenza stampa di annuncio, insieme con l’assessore al Welfare Elena Gentile, dell’avvio dell’iter per la redazione di una legge contro il fenomeno del femminicidio, attraverso un percorso di ascolto e condivisione con le associazioni e con la rete delle donne.
“E’ necessario costruire un percorso di abbattimento dei pregiudizi e delle barriere dell’ignoranza e del maschilismo – ha aggiunto Vendola - c’è da attrezzare culturalmente una società alla costruzione di rapporti che consentono il benessere degli uomini e delle donne. Questo è il punto che ispira la nostra legge. Mai come in questo caso, la legge sarà solo l’apertura di un percorso di lotta che ci aiuti ad espugnare qualcosa che è annidato dentro la retorica della vita domestica. Dobbiamo snidare la violenza e toglierle qualunque alibi. Questo dovrebbe essere è il compito di una buona politica”.
Per Vendola “questo fenomeno è solo la punta di un iceberg, laddove l’iceberg è una violenza diffusa, è una violenza inglobata nella quotidianità e non ce la possiamo cavare – ha continuato il Presidente - né con l’unanimità di facciata né invocando sempre la norma penale. Il compito che abbiamo di fronte è la bonifica dei territori, la bonifica dell’immaginario, della comunicazione, della costruzione delle relazioni tra le persone e tra maschile e femminile”.
“Ringrazio Elena e le donne che lavorano con lei - ha concluso Vendola - perché ci aiutano ogni giorno ad uscire fuori dalla dimensione speculativa. Immaginare un percorso di lotta contro la violenza, significa prima di tutto consentire ad ogni territorio di prendere coscienza di quanto sia diffusa la violenza nei luoghi di lavoro, nella vita quotidiana, nella vita pubblica. Significa costruire sul territorio dei luoghi che possano diventare sentinelle della legalità nei rapporti tra le persone”.
Hanno partecipato alla conferenza stampa anche Serenella Molendini, Consigliera regionale di parità, Ludovico Abbaticchio assessore al Welfare del Comune di Bari, Annarita Lemma consigliere regionale e Rosi Paparella, Garante dei diritti dei minori.
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