Patto di stabilità: "Basta schermaglie, uniti contro ingiustizie"


BARI - Patto di stabilità. Il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha invitato, per lunedì 20 maggio alle ore 12.00, i Presidenti delle Commissioni Bilancio del Senato Antonio Azzollini e della Camera Francesco Boccia e della Commissione Politiche dell’unione europea Michele Bordo, i parlamentari pugliesi, nonché il Presidente del Consiglio regionale pugliese Onofrio Introna e i capigruppo del Consiglio regionale.

L’incontro si svolgerà presso la Presidenza della Regione Puglia (Lungomare Nazario Sauro 33/Bari).

"L'eterna battaglia tra schieramenti opposti, che puntualmente infiamma il Pdl nel confronto col presidente Vendola, non può ogni volta pregiudicare e rallentare quelle che invece devono essere battaglie comuni senza casacca ma nel solo interesse dei pugliesi". Lo sottolinea il capogruppo del Pd alla Regione Puglia, Pino Romano, a proposito delle polemiche sorte intorno alle conseguenze del Patto di stabilità che penalizzano la Puglia e alla richiesta di un Consiglio regionale sul tema, con la presenza dei parlamentari pugliesi di ogni schieramento. "Gli onorevoli del Pdl - sottolinea Romano - oggi legano la possibilità di una loro partecipazione all'Assise regionale dedicato al Patto di stabilità, all'assunzione di colpevolezza da parte di Vendola per qualcosa di cui non ha alcuna responsabilità". "Quella del Pdl", per Romano, "appare più un ricatto che una mano tesa alla Puglia. Infatti, l'attuale situazione in cui versa la nostra regione, alla quale è concesso di spendere poco più di 320 euro per le esigenze di ogni pugliese, nulla ha a che fare con lo sforamento controllato del Patto di stabilità scelto dalla Puglia nel 2012. Una decisione, quella, che fu condivisa dal Consiglio e che permise alla Puglia di sbloccare 500 milioni di euro necessari al suo sviluppo". "Le mini-sanzioni alle quali andavamo incontro, infatti - ricorda Romano - non c'entrano nulla con l'attuale limitazione della capacità di spesa della Puglia che ha soldi in cassa ma non li può usare. Questa ingiustizia, invece, c'entra con l'equiparazione, voluta dal governo Monti, tra 'cassa' e 'competenza'. Vale a dire una equiparazione tra i progetti di spesa e le risorse disponibili delle Regioni. Una manovra che porta oggi la Puglia a dover spendere 658 milioni di euro in meno rispetto al 2012, anno in cui siamo stati tra le Regioni più virtuose di Italia". "Purtroppo - rileva Romano - il governo Monti, con un emendamento alla sua Legge di stabilità, decise che quest'anno sarebbero state premiate le Region imeno virtuose. Una decisione che appare incomprensibile a noi ma anche al Veneto e alla Lombardia, anch'esse penalizzate". "E' questo - sottolinea Romano - il controsenso che dobbiamo eliminare battendoci fiano a fianco, affinché sia ripristinato il diritto di tutti i cittadini italiani a usufruire delle stesse opportunità. E non a dover subire una spesa pro-capite che penalizza la Puglia in base a criteri ingiusti che avantaggiano, ad esempio, la Basilicata (978 euro) e la Calabria (1.321 euro) che possono spendere molto di più dei 327 euro concessi alla Puglia". "Per questi motivi - conclude Romano - smettiamola di farci una inutile guerra e lavoriamo insieme per dare stabilità vera, non quella concessa dal Patto, alla nostra regione".

Il Presidente del gruppo consiliare de La Puglia per Vendola, Angelo Disabato, commenta così la situazione d'impasse: "Una seduta del Consiglio regionale aperta a tutti i parlamentari pugliesi è l’occasione per tutte le forze politiche e istituzionali della nostra Regione per fare squadra e battersi contro gli iniqui vincoli del patto di stabilità, che stanno danneggiando l’intero sistema economico e sociale della Puglia. Abbiamo in cassa due miliardi di euro e non possiamo alzare un dito per le imprese che chiudono, le famiglie che non arrivano a fine mese e i lavoratori che perdono l’occupazione, perché un groviglio di norme sul patto di stabilità ce lo impedisce. Ci mettono inoltre nella assurda condizione di dover scegliere tra rinunciare ai fondi europei di cui la Puglia è destinataria oppure investirli con la conseguenza di incorrere nelle sanzioni per lo sforamento del patto di stabilità. Una situazione paradossale che si protrae da troppo tempo ormai e negli anni non accenna ad allentare per la nostra Regione, nonostante sia tra le più virtuose d’Italia".

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