Dopo il decreto su Imu e Cig in deroga, che dovrebbe essere varato a meta' della prossima settimana, governo e maggioranza si concentreranno, nei prossimi cento giorni, sulla riforma della fiscalita' sulla casa, sul rilancio dell'edilizia e soprattutto sulla lotta alla disoccupazione giovanile. Il governo sara' anche catalizzatore del processo di riforme istituzionali che, molto probabilmente, avra' come sede le Camere. E' quanto emerso dal vertice di maggioranza di stamane a Palazzo Chigi.
Nel quadro della sostenibilita' dei conti pubblici e con un dialogo continuo con l'Europa, l'obiettivo di governo e maggioranza e' di mettere in campo un pacchetto di misure gia' nei primi cento giorni, alternando l'uso di decreti legge e disegni di legge. A fare da cornice sara' ovviamente lo stato dei conti pubblici, sul cui equilibrio ha insistito il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni. Non e' possibile, ha spiegato a quanto riferito da alcuni presenti, che da una parte ci siano le forze politiche che propongono spese e dall'altra parte il governo che si occupa di coperture. L'equilibrio, ha avvertito, deve essere preoccupazione comune e ogni proposta dovra' essere dettagliata anche dal lato della copertura.
Sull'Imu, Letta ha confermato la decisione di bloccare il pagamento di giugno per le prime case e di rimodulare la tassazione delle abitazioni, ma non e' andato oltre. Renato Brunetta, all'uscita del vertice, e' tornato invece ad assicurare che l'Imu sulla prima casa sara' cancellata. Allo stesso modo, bisognera' mettere mano sul dossier Cig. Molto si e' parlato anche di occupazione giovanile. Il ministro del Lavoro Enrico Giovannini ha dato la sua disponibilita' a un incontro di maggioranza la prossima settimana proprio su questo tema. Scontata la convergenza sull'Europa e sulla necessita' di porre a Bruxelles con forza il tema sociale e una riconfigurazione delle politiche economiche.
CHIAREZZA SU ACCONTO IMU, SI PAGA 50% IMPORTO 2012 - L'acconto Imu di giugno -che se il governo approverà il decreto di rinvio non si pagherà solo per le prime case - ritorna al passato: dovrà prevedere il versamento del 50% dell'imposta dell'anno precedente. A poco più di un mese dalla scadenza del versamento dell'Imu arriva una prima norma di chiarezza sulle modalità di calcolo dell'imposta. La commissione Bilancio ha approvato ieri sera una norma che modifica le modalità sia le calcolo, che erano state recentemente rese più incerte e complicate, sia il termine entro il quale i comuni potanno deliberare modifiche di aliquote, che viene portato al 16 ottobre. Al momento l'acconto Imu è dovuto da tutti gli immobili ma con molta probabilità l'appuntamento - se il governo varerà il decreto sul quale si è impegnato - non riguarderà le prime case. Per le altre, però, l'appuntamento sarà ineludibile.
La norma approvata ieri a tarda sera modifica i criteri, introdotti nel decreto Pa, che stavano mettendo in difficoltà i Caf nei calcoli. In particolare era prima previsto che i comuni potessero cambiare l'aliquota entro il 16 maggio e che di questo si sarebbe dovuto tener conto già nell'acconto. Una ulteriore modifica di aliquota, poi, sarebbe stata possibile fino al 16 novembre.. Ora invece si torna ad un meccanismo semplificato per l'acconto. Dovrà essere pagato a giugno la metà di quanto dovuto nell'anno precedente, per poi - al momento del saldo - calcolare effettivamente l'importo dovuto per l'anno in corso e versare la parte rimanente. In pratica come accadeva già da qualche anno. E' stata poi modificata la data entro la quale i comuni dovranno decidere e pubblicare su un apposito sito le delibere di modifica delle aliquote. La nuova scadenza è stata fissata al 16 ottobre: darà così possibilità alle amministrazioni municipale di verificare l'impatto delle scelte che il governo si accinge a prendere ma consentirà anche ai contribuenti di avere due mesi prima del pagamento del Saldo per effettuare i calcoli di quanto dovuto.
BRUNETTA: PROVVEDIMENTI SI APPROVANO SOLO QUANDO MATURI - “Come giustamente si fa nei governi di coalizione, i provvedimenti si approvano quando sono maturi tecnicamente e politicamente”. Così Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera dei deputati, commenta, su “la Repubblica”, il rinvio da parte del Consiglio dei ministri del decreto sull’Imu.
“Letta – sottolinea – ha convocato i capigruppo di maggioranza per discutere del decreto Imu insieme al ministro Saccomanni: sono felice per il metodo, il governo è partito con il piede giusto”, conclude Brunetta.
61% ITALIANI VUOLE ABOLIZIONE SOLO PER FASCE A BASSO REDDITO - Più della metà degli italiani (61%) crede che l’Imu sulla prima casa andrebbe sì abolita, ma solo per le fasce di reddito più basse. Ad esserne convinti sono soprattutto gli elettori di centrosinistra (84%) e più della metà del Movimento 5 Stelle (66%), mentre per il 65 percento degli elettori di centrodestra l'Imu sulla prima casa andrebbe abolita per tutti. E’ quanto emerge da un sondaggio realizzato dall’Istituto Swg in esclusiva per Agorà, su Rai Tre.
SALE IL PDL (27,6%), PD 24%, CALA IL M5S (21,8%) - Il Pdl guadagna quasi un punto (+0,8%) in una settimana e si conferma primo partito nelle intenzioni di voto con il 27,6 percento dei consensi. In lieve crescita il Pd (+0,2%) al 24 percento, mentre perde quasi due punti (-1,9%) il Movimento 5 Stelle, che si attesta al 21,8 percento. E’ quanto emerge da un sondaggio realizzato dall’Istituto Swg in esclusiva per Agorà, su Rai Tre. Calano Scelta Civica (-0,3%) e Sel (-0,2%), rispettivamente al 5,4 e al 4,9 percento, mentre cresce leggermente (+0,3%) la Lega Nord, che si attesta al 4,5 percento. Perde qualcosa (-0,3%) l’Udc, all’1,7 percento, mentre Fratelli d’Italia-Centrodestra nazionale guadagna più di mezzo punto (+0,6%) attestandosi all’1,8 percento. “E’ sorprendente la tenuta del Pd – ha osservato Roberto Weber, presidente dell’Istituto Swg – dovuta probabilmente alla generosità del suo elettorato. L’incrinatura del Movimento 5 Stelle inizia a diventare significativa”.