Processo Vantaggiato verso sentenza

Bari, 12 mag. - (Adnkronos) - La rabbia accumulata per una presunta ingiustizia subita: e' il movente che avrebbe spinto Giovanni Vantaggiato, all'attentato cosi' insensato e tragico davanti alla scuola 'Morvillo-Falcone' di Brindisi che il 19 maggio dell'anno scorso causo' la morte di una ragazza sedicenne, Melissa Bassi, e il ferimento grave di altre studentesse e di un passante. Non gli bastava il fatto che il presunto autore della truffa ai suoi danni fosse stato condannato in primo grado solo un mese prima. Si aspettava di piu' dalla giustizia. Magari che il Tribunale condannasse anche chi era stato assolto in quel procedimento (un carabiniere e altre persone), forse pretendeva che il risarcimento economico arrivasse subito.

Questo e' quanto lo stesso unico imputato, reo confesso, del processo in corso davanti alla Corte di Assise di Brindisi ha raccontato durante la penultima udienza di fronte ai genitori esterrefatti della vittima, Massimo Bassi e Rita Muri, che hanno seguito tutte le udienze, mantenendo un comportamento corretto e dignitoso anche di fronte a parole e spiegazioni sconcertanti.

A un anno dai tragici fatti che scossero l'Italia e fecero temere che dietro l'attentato, anche per la vicinanza con l'anniversario della morte di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo, cui la scuola e' intitolata, e della scorta, ci fosse la mano della mafia o il terrorismo, interno o internazionale, il processo si avvia a conclusione.

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