BARI - Il Tribunale di Bari ha assolto "perché il fatto non sussiste" il consigliere regionale pugliese ed ex deputato Tato Greco, coordinatore pugliese de "La Puglia Prima di Tutto", per il quale la procura di Bari aveva chiesto la condanna a 2 anni e 8 mesi di reclusione nell'ambito di un processo sulla gestione della sanità in Puglia.
Assolti con la stessa formula i coimputati Gianpaolo e Claudio Tarantini l'accusa aveva chiesto condanne rispettivamente a 3 anni e 4 mesi, e a 2 anni e 8 mesi).
"QUALCUNO DEVE CHIEDERE SCUSA" - Il Presidente del Gruppo Consiliare PDL alla Regione Puglia Ignazio Zullo ha diffuso la seguente nota: “C’è un giudice non soltanto a Berlino, ma anche a Bari. L’assoluzione piena dell’amico on. Tato Greco, sottoposto per anni ad una autentica gogna mediatica con evidenti finalità politiche di parte, fa finalmente giustizia non soltanto di un errore giudiziario, ma anche di un modo di far politica improntato alla demonizzazione ed alla criminalizzazione dell’avversario, nella più totale violazione anche dei più elementari principi della civiltà giuridica. Noi, per esempio, non abbiamo dimenticato certe sprezzanti esternazioni del nostro Governatore, dalle quali Tato si è difeso a testa alta, nella consapevolezza della propria innocenza. Nell’esprimerGli le nostre affettuose felicitazioni, crediamo che al collega Consigliere debbano essere rese scuse pubbliche nella solennità dell’aula”.
Assolti con la stessa formula i coimputati Gianpaolo e Claudio Tarantini l'accusa aveva chiesto condanne rispettivamente a 3 anni e 4 mesi, e a 2 anni e 8 mesi).
"QUALCUNO DEVE CHIEDERE SCUSA" - Il Presidente del Gruppo Consiliare PDL alla Regione Puglia Ignazio Zullo ha diffuso la seguente nota: “C’è un giudice non soltanto a Berlino, ma anche a Bari. L’assoluzione piena dell’amico on. Tato Greco, sottoposto per anni ad una autentica gogna mediatica con evidenti finalità politiche di parte, fa finalmente giustizia non soltanto di un errore giudiziario, ma anche di un modo di far politica improntato alla demonizzazione ed alla criminalizzazione dell’avversario, nella più totale violazione anche dei più elementari principi della civiltà giuridica. Noi, per esempio, non abbiamo dimenticato certe sprezzanti esternazioni del nostro Governatore, dalle quali Tato si è difeso a testa alta, nella consapevolezza della propria innocenza. Nell’esprimerGli le nostre affettuose felicitazioni, crediamo che al collega Consigliere debbano essere rese scuse pubbliche nella solennità dell’aula”.
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