Sanità Puglia: “Laboratori di analisi convenzionati a rischio chiusura. Penalizzati i cittadini”

BARI - E' ancora allarme sanità in Puglia. “Con la Delibera di Giunta 951 del 13/05/2013 che avrà efficacia dal 1 giugno, vengono stabiliti nuovi criteri per la definizione del costo delle prestazioni specialistiche e relativi rimborsi da conferire alle strutture private convenzionate con la Regione Puglia". Così in una nota il Consigliere regionale di Moderati e Popolari, Giacinto Forte.
"In buona sostanza, - prosegue Forte - si da una interpretazione distorta e arbitraria della normativa nazionale che regola la materia. Infatti, ridisegnando le percentuali dei rimborsi da destinare alle strutture accreditate, - al 40% previsto dalla normativa nazionale, si aggiunge un ulteriore 20%. Così facendo, saranno fortemente penalizzati i 280 laboratori d’analisi presenti in Puglia e relativi utenti.
Questi nuovi parametri, dettati dai principi generali di riduzione della spesa sanitaria nazionale prendono come riferimento il sistema e i  dati di alcune regioni ‘virtuose’ come ad esempio il Veneto, non tenendo conto di alcune ‘peculiarità’ dei sistemi sanitari delle singole regioni. In Veneto, ad esempio, le strutture private accreditate sono solo 6, che assorbono le richieste di prestazioni di un’ intera regione. E’ naturale che vi sia maggiore concentrazione e abbattimento della spesa. Ma tale sistema sanitario, non è assimilabile a quello pugliese o di altre regioni, essendoci maggiore dispersione, per il numero di gran lunga superiore di laboratori convenzionati.
Tuttavia, i meccanismi di rivalutazione dei prezzi delle prestazioni sanitarie convenzionate è fermo al 1998. Questo indirizzo interpretativo della normativa nazionale, fatto proprio dalla Regione Puglia, penalizzerà i laboratori d’analisi che si troveranno nelle condizioni di licenziare personale o addirittura di chiudere. Di riflesso, vi sarà un riversamento dei cittadini verso le strutture pubbliche. E le liste d’attesa, già vergognosamente sature, scoppieranno. Sono stati presentati ricorsi al TAR, in varie Regioni e a giorni vi saranno le sentenze. Ma in Puglia si procede comunque…”, conclude Forte.

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