GENOVA - Sono ancora senza esito le ricerche dei due dispersi nell'incidente di martedi' a Genova. In porto si e' continuato a lavorare tutta la notte, nell' intento di trovare, sotto cio' che resta della torre piloti, i corpi del maresciallo di Guardia Costiera, Francesco Cetrola, 38 anni, e del sergente Gianni Jacoviello, di 33 anni. Utilizzati anche palombari. Nel frattempo continua l'inchiesta sulla disgrazia per stabilire esattamente dinamica e responsabilita'. Escluso un errore umano a bordo.
A seguito della tragedia del porto di Genova, Assologistica esprime, unitamente al profondo cordoglio, forti preoccupazioni. “Se in Europa le infrastrutture portuali crescono al crescere delle dimensioni delle navi che vi transitano, in Italia si resta statici ed i nostri porti rischiano di diventare sempre più piccoli, e quindi pericolosi, al crescere delle stazze che li scalano” sottolinea il Presidente di Assologistica Carlo Mearelli.
“Questa tragedia dimostra anche che, sebbene le manovre in entrata e in uscita delle navi dalle nostre banchine possano essere assistite correttamente dai servizi dedicati a questo, l’imprevisto che può tramutarsi in dramma è sempre dietro l’angolo. Diventa, quindi, doveroso interrogarsi sul perché sia stata eretta sul mare, a breve distanza dalla poppa delle navi in manovra, la costruzione che ospitava piloti e Capitaneria, in totale assenza di sicurezza” conclude il Presidente di Assologistica.
Assologistica chiede al Ministro Lupi che a questo tragico accadimento faccia seguire provvedimenti che affrontino lo sviluppo del nostro sistema portuale in termini di effettiva agibilità dei porti e di sostanziale adeguamento infrastrutturale.
A seguito della tragedia del porto di Genova, Assologistica esprime, unitamente al profondo cordoglio, forti preoccupazioni. “Se in Europa le infrastrutture portuali crescono al crescere delle dimensioni delle navi che vi transitano, in Italia si resta statici ed i nostri porti rischiano di diventare sempre più piccoli, e quindi pericolosi, al crescere delle stazze che li scalano” sottolinea il Presidente di Assologistica Carlo Mearelli.
“Questa tragedia dimostra anche che, sebbene le manovre in entrata e in uscita delle navi dalle nostre banchine possano essere assistite correttamente dai servizi dedicati a questo, l’imprevisto che può tramutarsi in dramma è sempre dietro l’angolo. Diventa, quindi, doveroso interrogarsi sul perché sia stata eretta sul mare, a breve distanza dalla poppa delle navi in manovra, la costruzione che ospitava piloti e Capitaneria, in totale assenza di sicurezza” conclude il Presidente di Assologistica.
Assologistica chiede al Ministro Lupi che a questo tragico accadimento faccia seguire provvedimenti che affrontino lo sviluppo del nostro sistema portuale in termini di effettiva agibilità dei porti e di sostanziale adeguamento infrastrutturale.
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Attualità