Trani capitale della lotta al dolore
TRANI (BT) - Un summit di esperti per la formazione dei clinici; l’evento “Facciamo la festa al dolore! Stadio in concerto” per raccogliere fondi a favore dell’ANT e sensibilizzare la popolazione; una conferenza stampa per parlare al mondo dei media e aggiornarli sullo scenario attuale del dolore in Italia. Questi i 3 appuntamenti che nel weekend del 18 e 19 maggio trasformano Trani nella città italiana simbolo dell’impegno nazionale contro la sofferenza inutile.
Trani (BAT), 18 maggio 2013 – Il dolore cronico è una malattia che affligge 1 italiano su 4 (26%), circa 15 milioni di persone, il 40% fra gli over 65 e il 49% delle casalinghe. In Puglia ne soffre più di un milione di cittadini e ogni 1.000 abitanti, 3 necessitano di cure palliative. Se ne è parlato oggi nel corso della conferenza stampa “Dolore: luci e ombre a tre anni dalla Legge 38”, svoltasi a Trani, presso Palazzo San Giorgio. Con l’obiettivo di fare il punto della situazione sullo stato di attuazione della Legge 38 e discutere come favorire una più efficace gestione della sofferenza in Puglia e nel nostro Paese, la conferenza ha suggellato un’importante giornata di appuntamenti che hanno di fatto trasformato per un giorno il piccolo centro pugliese nella capitale nazionale della lotta al dolore.
Al “Sissizio di maggio”, realizzato con un grant non condizionato di Mundipharma, alcuni tra i massimi esperti italiani oggi e domani si confrontano sull'individuazione delle strategie atte a migliorare l'approccio diagnostico-terapeutico al problema. E, questa sera, un evento di grande musica per sensibilizzare la popolazione: “Facciamo la festa al dolore! Stadio in concerto”. Alle 21 in Piazza Duomo la storica rock band torna dopo 20 anni a esibirsi a Trani, per raccogliere fondi destinati all'assistenza domiciliare fornita da ANT ai pazienti oncologici. Lo spettacolo è promosso da Mundipharma, Fondazione ANT Italia Onlus, Comitato “1 Hospice per Eboli e Amici dell'Ospedale Maria SS. Addolorata di Eboli”, con il patrocinio della Provincia BAT e dei Comuni di Trani e Andria.
“Grazie alla Legge 38/2010 e alle sempre più efficaci opzioni terapeutiche disponibili – evidenzia Guido Fanelli, Presidente Commissione Ministeriale sulla terapia del dolore e le cure palliative – la terapia del dolore ha subìto una vera e propria rivoluzione culturale che, per potersi concretizzare nella pratica clinica, richiede una specifica formazione degli operatori sanitari e un’adeguata sensibilizzazione dei pazienti. Gli eventi previsti oggi a Trani nascono proprio con queste finalità”.
Ma quali sono gli ultimi aggiornamenti che arrivano dal Ministero della Salute? “È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale l’istituzione della disciplina delle cure palliative con le relative materie equipollenti”, continua Fanelli; “ciò significa che si potrà finalmente avere un primariato di cure palliative in ambito ospedaliero. Altra importante novità: stiamo lavorando affinché nelle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) venga indicato se il paziente è stato sottoposto a terapia del dolore o meno. Infine, il 13 giugno si riunirà un primo tavolo tecnico tra Ministero della Salute e Conferenza Stato-Regioni, finalizzato a definire le tariffe che il SSN dovrà rimborsare agli ospedali per l’erogazione di prestazioni antalgiche. Si tratta di uno step fondamentale, perché verranno stabilite specifiche voci di spesa dedicate alla terapia del dolore”.
Se questo è il quadro aggiornato a livello nazionale, in Puglia una reale applicazione della Legge 38 necessita di ulteriori sforzi da parte di tutti gli attori del sistema sanitario, perché molto resta ancora da fare per garantire ai cittadini un equo accesso a cure appropriate. Un passaggio fondamentale è che la Commissione regionale istituita per applicare la normativa venga convocata al più preso per valutare come organizzare la rete di terapia del dolore sul territorio pugliese. Altro nodo cruciale su cui lavorare è la diffusione di una vera “cultura del dolore”: presso i pazienti, che devono diventare consapevoli del loro diritto a non soffrire, ma anche presso i clinici che, in alcuni casi, ancora non sanno di poter oggi prescrivere gli oppioidi senza ricorrere al ricettario speciale, grazie alle semplificazioni introdotte dalla normativa.
A fronte di queste criticità, anche in questa regione non mancano tuttavia segnali positivi. Proprio in Puglia, presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Bari, il professor Francesco Bruno, Direttore U.O. Anestesia e Rianimazione A.O.U.C. del Policlinico di Bari, tiene uno dei pochi corsi di terapia del dolore in Italia; l’auspicio è che possa essere esteso presto a tutti gli altri atenei, diventando un insegnamento obbligatorio per il percorso di studi di ogni futuro medico, indipendentemente dalla sua specializzazione. Altro esempio virtuoso è dato dai centri di terapia del dolore che si sono consociati in una vera e propria associazione scientifica, allo scopo di condividere dati clinici e informazioni di carattere scientifico. Sul fronte delle cure palliative, va poi evidenziata la presenza di 3 hospice pubblici (Lecce, Grumo Appula, Monopoli), ai quali se ne aggiungono altri gestiti da enti religiosi, e la preziosa attività di assistenza domiciliare portata avanti dal volontariato.
Come nel caso di Fondazione Ant, che in Puglia ha dato vita a una rete diffusa in modo capillare in tutte le province. Proprio in questi giorni, Ant celebra i suoi 35 anni di vita, durante i quali ha assistito gratuitamente a domicilio circa 95.000 sofferenti (3.800 ogni giorno) in diverse regioni italiane. “Il modello innovativo di ANT – spiega Raffaella Pannuti, Presidente Fondazione ANT Italia ONLUS – garantisce assistenza domiciliare per l’Ammalato di tumore e per la sua famiglia, attraverso una presa in carico globale, integrata e multidisciplinare, mirata non solo alla cura attiva ma anche, dove questo non è possibile, al miglioramento della qualità della vita e al sollievo dalla sofferenza nei suoi aspetti fisici, psicologici, sociali e spirituali. Ritengo che l’integrazione tra pubblico, privato e privato sociale sia la strada che la sanità pubblica deve percorrere non solo per arrivare a garantire una sanità sostenibile per tutti ma, in particolare, in ambito oncologico di fine vita, affinché la rete territoriale di cure oncologiche e palliative/supportive possa lavorare in sinergia fin dalle prime fasi della malattia”.
“Da tempo la nostra azienda è impegnata nel promuovere iniziative volte a informare classe medica, pazienti e comuni cittadini sul problema dolore”, commenta Marco Filippini, General Manager Mundipharma Pharmaceuticals, che ha supportato la giornata con un grant non condizionato. “È quindi con grande entusiasmo che abbiamo deciso di essere al fianco della Fondazione Ant e del Comitato ‘1 Hospice per Eboli’. Oggi i medici dispongono degli strumenti normativi e terapeutici più opportuni per garantire a chi soffre la migliore assistenza. Il nostro auspicio è che, grazie ad appuntamenti come quello di oggi a Trani e all’impegno di tutti gli addetti ai lavori, la Legge 38 possa essere applicata sempre più concretamente nella pratica clinica quotidiana, per un futuro senza dolore”.
Trani (BAT), 18 maggio 2013 – Il dolore cronico è una malattia che affligge 1 italiano su 4 (26%), circa 15 milioni di persone, il 40% fra gli over 65 e il 49% delle casalinghe. In Puglia ne soffre più di un milione di cittadini e ogni 1.000 abitanti, 3 necessitano di cure palliative. Se ne è parlato oggi nel corso della conferenza stampa “Dolore: luci e ombre a tre anni dalla Legge 38”, svoltasi a Trani, presso Palazzo San Giorgio. Con l’obiettivo di fare il punto della situazione sullo stato di attuazione della Legge 38 e discutere come favorire una più efficace gestione della sofferenza in Puglia e nel nostro Paese, la conferenza ha suggellato un’importante giornata di appuntamenti che hanno di fatto trasformato per un giorno il piccolo centro pugliese nella capitale nazionale della lotta al dolore.
Al “Sissizio di maggio”, realizzato con un grant non condizionato di Mundipharma, alcuni tra i massimi esperti italiani oggi e domani si confrontano sull'individuazione delle strategie atte a migliorare l'approccio diagnostico-terapeutico al problema. E, questa sera, un evento di grande musica per sensibilizzare la popolazione: “Facciamo la festa al dolore! Stadio in concerto”. Alle 21 in Piazza Duomo la storica rock band torna dopo 20 anni a esibirsi a Trani, per raccogliere fondi destinati all'assistenza domiciliare fornita da ANT ai pazienti oncologici. Lo spettacolo è promosso da Mundipharma, Fondazione ANT Italia Onlus, Comitato “1 Hospice per Eboli e Amici dell'Ospedale Maria SS. Addolorata di Eboli”, con il patrocinio della Provincia BAT e dei Comuni di Trani e Andria.
“Grazie alla Legge 38/2010 e alle sempre più efficaci opzioni terapeutiche disponibili – evidenzia Guido Fanelli, Presidente Commissione Ministeriale sulla terapia del dolore e le cure palliative – la terapia del dolore ha subìto una vera e propria rivoluzione culturale che, per potersi concretizzare nella pratica clinica, richiede una specifica formazione degli operatori sanitari e un’adeguata sensibilizzazione dei pazienti. Gli eventi previsti oggi a Trani nascono proprio con queste finalità”.
Ma quali sono gli ultimi aggiornamenti che arrivano dal Ministero della Salute? “È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale l’istituzione della disciplina delle cure palliative con le relative materie equipollenti”, continua Fanelli; “ciò significa che si potrà finalmente avere un primariato di cure palliative in ambito ospedaliero. Altra importante novità: stiamo lavorando affinché nelle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) venga indicato se il paziente è stato sottoposto a terapia del dolore o meno. Infine, il 13 giugno si riunirà un primo tavolo tecnico tra Ministero della Salute e Conferenza Stato-Regioni, finalizzato a definire le tariffe che il SSN dovrà rimborsare agli ospedali per l’erogazione di prestazioni antalgiche. Si tratta di uno step fondamentale, perché verranno stabilite specifiche voci di spesa dedicate alla terapia del dolore”.
Se questo è il quadro aggiornato a livello nazionale, in Puglia una reale applicazione della Legge 38 necessita di ulteriori sforzi da parte di tutti gli attori del sistema sanitario, perché molto resta ancora da fare per garantire ai cittadini un equo accesso a cure appropriate. Un passaggio fondamentale è che la Commissione regionale istituita per applicare la normativa venga convocata al più preso per valutare come organizzare la rete di terapia del dolore sul territorio pugliese. Altro nodo cruciale su cui lavorare è la diffusione di una vera “cultura del dolore”: presso i pazienti, che devono diventare consapevoli del loro diritto a non soffrire, ma anche presso i clinici che, in alcuni casi, ancora non sanno di poter oggi prescrivere gli oppioidi senza ricorrere al ricettario speciale, grazie alle semplificazioni introdotte dalla normativa.
A fronte di queste criticità, anche in questa regione non mancano tuttavia segnali positivi. Proprio in Puglia, presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Bari, il professor Francesco Bruno, Direttore U.O. Anestesia e Rianimazione A.O.U.C. del Policlinico di Bari, tiene uno dei pochi corsi di terapia del dolore in Italia; l’auspicio è che possa essere esteso presto a tutti gli altri atenei, diventando un insegnamento obbligatorio per il percorso di studi di ogni futuro medico, indipendentemente dalla sua specializzazione. Altro esempio virtuoso è dato dai centri di terapia del dolore che si sono consociati in una vera e propria associazione scientifica, allo scopo di condividere dati clinici e informazioni di carattere scientifico. Sul fronte delle cure palliative, va poi evidenziata la presenza di 3 hospice pubblici (Lecce, Grumo Appula, Monopoli), ai quali se ne aggiungono altri gestiti da enti religiosi, e la preziosa attività di assistenza domiciliare portata avanti dal volontariato.
Come nel caso di Fondazione Ant, che in Puglia ha dato vita a una rete diffusa in modo capillare in tutte le province. Proprio in questi giorni, Ant celebra i suoi 35 anni di vita, durante i quali ha assistito gratuitamente a domicilio circa 95.000 sofferenti (3.800 ogni giorno) in diverse regioni italiane. “Il modello innovativo di ANT – spiega Raffaella Pannuti, Presidente Fondazione ANT Italia ONLUS – garantisce assistenza domiciliare per l’Ammalato di tumore e per la sua famiglia, attraverso una presa in carico globale, integrata e multidisciplinare, mirata non solo alla cura attiva ma anche, dove questo non è possibile, al miglioramento della qualità della vita e al sollievo dalla sofferenza nei suoi aspetti fisici, psicologici, sociali e spirituali. Ritengo che l’integrazione tra pubblico, privato e privato sociale sia la strada che la sanità pubblica deve percorrere non solo per arrivare a garantire una sanità sostenibile per tutti ma, in particolare, in ambito oncologico di fine vita, affinché la rete territoriale di cure oncologiche e palliative/supportive possa lavorare in sinergia fin dalle prime fasi della malattia”.
“Da tempo la nostra azienda è impegnata nel promuovere iniziative volte a informare classe medica, pazienti e comuni cittadini sul problema dolore”, commenta Marco Filippini, General Manager Mundipharma Pharmaceuticals, che ha supportato la giornata con un grant non condizionato. “È quindi con grande entusiasmo che abbiamo deciso di essere al fianco della Fondazione Ant e del Comitato ‘1 Hospice per Eboli’. Oggi i medici dispongono degli strumenti normativi e terapeutici più opportuni per garantire a chi soffre la migliore assistenza. Il nostro auspicio è che, grazie ad appuntamenti come quello di oggi a Trani e all’impegno di tutti gli addetti ai lavori, la Legge 38 possa essere applicata sempre più concretamente nella pratica clinica quotidiana, per un futuro senza dolore”.