di Luca Losito - L'Andria si ritrova sospesa tra passato, presente e futuro in questo caldissimo post-stagione. L'amara retrocessione potrebbe essere stata solo il "La" di una delle più grandi rivoluzioni sportive che si ricordino in tempi recenti nella città federiciana. Partendo dalla denominazione, passando per l'organico e chiudendo per la categoria in cui si giocherà. Questi i punti chiave che divorano d'ansia i tifosi azzurri.
Il primo capitolo è proprio quello sulla denominazione, il quale lascia presagire la possibile rifondazione. L'assessore allo Sport andriese, Giuseppe Chieppa, ha lanciato la "bomba mediatica" tramite Facebook, comunicando la gentile concessione dei Fuzio dopo una lunga ed amabile chiacchierata: la denominazione Fidelis è disponibile, chi vuole far rinascere l'azzurro può rispolverare le indimenticate origini, quelle che videro l'Andria protagonista in Serie B nel bel mezzo degli anni 90. Questo, ovviamente, implicherebbe la nascita di una nuova società e la "morte" dell'A.S. Andria (Bat), società che non ha mai davvero conquistato l'amore dei tifosi azzurri.
Restando in tema Fidelis, le indiscrezioni di radiomercato ci fanno percepire quanto i valori della suddetta parola non fossero proprio nel Dna di alcuni elementi della rosa. La ferita per la retrocessione col Barletta è ancora aperta, eppure, c'è già chi starebbe programmando il trasferimento nella città di Eraclio. Nel mirino biancorosso sarebbero finiti capitan Migliaccio, il n°1 Gianmaria Rossi e il centrocampista Giorgino. Insomma, tre elementi validi ed esperti che avrebbero dovuto rappresentare il valore aggiunto proprio nella sfida Play-out, pur volendo osservare il tutto in buona fede, onestamente, se l'affare dovesse andare in porto, qualche dubbio sull'impegno profuso resta un po' a tutti.
Chiudiamo col punto più importante, nonché il più incerto. Seconda Divisione, Serie D o addirittura Eccellenza, questo è il problema. La situazione è chiara, in qualsiasi caso serve denaro cash per iscrivere la squadra ai suddetti tornei. Tutto è bloccato dal signor Depasquale, tutt'ora Presidente dell'As Andria, la sua assenza protrae la situazione di stallo. Difficile fare qualsiasi operazione senza l'elemento cardine, ci sono ragioni burocratiche che legano le mani a tutti. Andria aspetta, impazientemente, mentre il Patron resta a Bassano. Si attendono mosse, dall'una o dall'altra parte, al più presto. Vi terremo aggiornati.
Il primo capitolo è proprio quello sulla denominazione, il quale lascia presagire la possibile rifondazione. L'assessore allo Sport andriese, Giuseppe Chieppa, ha lanciato la "bomba mediatica" tramite Facebook, comunicando la gentile concessione dei Fuzio dopo una lunga ed amabile chiacchierata: la denominazione Fidelis è disponibile, chi vuole far rinascere l'azzurro può rispolverare le indimenticate origini, quelle che videro l'Andria protagonista in Serie B nel bel mezzo degli anni 90. Questo, ovviamente, implicherebbe la nascita di una nuova società e la "morte" dell'A.S. Andria (Bat), società che non ha mai davvero conquistato l'amore dei tifosi azzurri.
Restando in tema Fidelis, le indiscrezioni di radiomercato ci fanno percepire quanto i valori della suddetta parola non fossero proprio nel Dna di alcuni elementi della rosa. La ferita per la retrocessione col Barletta è ancora aperta, eppure, c'è già chi starebbe programmando il trasferimento nella città di Eraclio. Nel mirino biancorosso sarebbero finiti capitan Migliaccio, il n°1 Gianmaria Rossi e il centrocampista Giorgino. Insomma, tre elementi validi ed esperti che avrebbero dovuto rappresentare il valore aggiunto proprio nella sfida Play-out, pur volendo osservare il tutto in buona fede, onestamente, se l'affare dovesse andare in porto, qualche dubbio sull'impegno profuso resta un po' a tutti.
Chiudiamo col punto più importante, nonché il più incerto. Seconda Divisione, Serie D o addirittura Eccellenza, questo è il problema. La situazione è chiara, in qualsiasi caso serve denaro cash per iscrivere la squadra ai suddetti tornei. Tutto è bloccato dal signor Depasquale, tutt'ora Presidente dell'As Andria, la sua assenza protrae la situazione di stallo. Difficile fare qualsiasi operazione senza l'elemento cardine, ci sono ragioni burocratiche che legano le mani a tutti. Andria aspetta, impazientemente, mentre il Patron resta a Bassano. Si attendono mosse, dall'una o dall'altra parte, al più presto. Vi terremo aggiornati.