Ballottaggio Bisceglie, campagna finisce a suon di querele

BISCEGLIE - In data odierna l'avvocato Francesco Spina ha presentato due denunce-querele per calunnia, diffamazione e per voto di scambio nei confronti del candidato Casella.

«Questa campagna elettorale, nata sotto l'infelice ed infausto atto notarile di scioglimento del consiglio comunale, sta registrando la logica degenerazione del confronto politico.
Dopo svariati episodi che lasciano trasparire eventuali ipotesi di voto di scambio, ieri sera dal palco del candidato Casella sono partiti insulti, calunnie, e gravi diffamazioni nei miei confronti, nei confronti della mia famiglia e dei miei amici.
Dopo le mie querele, la magistratura ha aperto un fascicolo d'inchiesta contro il candidato Casella, disponendo l'immediato sequestro della trasmissione audiovisiva del comizio al fine di accertare i fatti.
Si è superato ogni limite del vivere civile e della normale dialettica politica.
Non so cos'altro possano più farmi i miei avversari. In questi anni mi è capitato di tutto: minacce di morte, proiettili, autovettura incendiata, ma in questa campagna elettorale l'escalation di violenza cominciata da quel violento atto politico delle firme notarili del 20 febbraio sembra non avere più fine.
Ritengo che faccia bene la magistratura ad approfondire i fatti in questione per frenare questa escalation e garantire la sfera personale e familiare dei candidati.
Per quanto mi riguarda continuerò in questi giorni a far vedere alla città i risultati del duro lavoro svolto in questi sette anni e ad esporre le mie idee sul futuro della città, non rispondendo alle provocazioni di chi tenta di recuperare il netto distacco attraverso i "colpi più bassi" della politica.
Il risarcimento dei danni causatimi da questi attacchi personali sarà devoluto alle associazioni di volontariato della città.
Auspico che quest'ultima settimana possa ispirarsi a condotte più etiche e più consone al ruolo che i candidati aspirano a ricoprire.
Chi diventerà sindaco della città di Bisceglie lo sarà perché costituisce un modello politico, amministrativo ed etico e non perché professionista dell'offesa e delle accuse infamanti e calunniose.
Auspico infine che le istituzioni del territorio garantiscano il regolare, libero, e democratico svolgimento della campagna elettorale».

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