"C'è Busi stasera"... la mia prima volta in un talk show

Dal nostro inviato al Teatro delle Vittoria Francesco Greco - Ieri è stata una serata particolare per il vostro cronista. Sono andato a trovare un amico in Rai, al Teatro delle Vittorie, dopo il "cestino" per cena, ci siamo messi a girare per gli studi, siamo capitati in quello dove si stava per trasmettere una puntata de "La guerra dei mondi" su Rai 3.

Idea del mio amico: ti metto nel pubblico. Firmo una liberatoria a volo, la t-shirt col logo non va bene, ho una camicia, me la stira Antonella. L'assistente di studio mi dice: presto, siediti lì che stiamo per cominciare. Ho obbedito e mi sono ritrovato nel pubblico.

"C'è Busi stasera, c'è casino...", dice una signora vicino a me. Il mio amico che lavora lì da una vita mi dice di spegnere il cellulare, lui va a vedere sul monitor il programma. Lo confesso: non sapevo dell'esistenza del programma, il tema, (stasera il successo, l'altra volta il potere), ecc.

Ultimi ritocchi delle truccatrici agli ospiti: Pippo Baudo, Sabina Ciuffini, Ninetto Davoli, Valeria Gentile, Rap, Anna Moroni, l'on.le Laura Ravetto (Pdl). Si parte. Il conduttore è un ragazzo magro, elegante: David Parenzo. Lancia subito un rvm: la requisitoria di Ilda Boccassini, processo-Ruby. La Ravetto capisce lo scarto, si risente, "Stiamo su Rai3", si fa scappare. Busi comincia a dire quel che pensa, per esempio che "la tv è merda", Baudo si scaglia contro chi va con le 15enni: "Dovrebbe andare in galera!", tuona. Andiamo bene... La Ravetto si fa nervosa, cerca di scantonare, pro domo sua.

Alzo la mano per dire una cosa: scopro che chi deve parlare già l'hanno deciso prima e dotato di microfono. Volevo chiedere alla Ravetto quali doti ha la Minetti per il successo in politica e se le risulta che il capo del suo partito aveva a libro paga le Olgettine. Primo break per la pubblicità: passa un assistente a smarcare il pubblico, mi dicono che sono pagati. Io sono stato dichiarato "ospite", quindi a costo zero. Si riprende. Applaudo anche io.

Baudo tiene banco: anche se è ospite si appropria dei programmi. Parenzo lancia Ferrara a piazza Farnese, "Siamo tutti puttane". La Ravetto si rilassa. Contro di lei anche Valeria Gentile, attrice e collega del "Fatto Quotidiano". La solita tv caciarona e sessuofobica. Il discorso scivola sul successo ottenuto nei letti. La Gentile dice che più volte in modo subdolo le hanno detto di essere carina per lavorare. Ha solo 28 anni.

"La mia famiglia è benestante, non ho ceduto...", sorride. Ergo: le ragazze povere si danno. Baudo da vecchia volpe parte alla lontana, chiede quanti spettacoli e film ha fatto pur senza stendersi sui sofà, "abbassarsi le mutande". Sono parecchi. La Ravetto la invita a dire chi sono gli uomini. A fare i nomi.

A questo punto Busi fa una battuta: "Lei onorevole non si è mai tolto le mutande, perché non glielo hanno chiesto e comunque non le porta...". Voleva essere appunto una battuta, invece la deputata Pdl si alza incavolata, annuncia querela e se ne va. Baudo corre dietro per convincerla a restare, Parenzo lancia la pubblicità. La truccatrice le asciuga il sudore. Si riprende, Baudo torna a mani vuote. La Ciuffini dice cose molto intelligenti, dalla parte delle donne. Busi dice che ogni volta che va in tv è una querela e quello che gli danno se ne va per avvocati.

Parenzo balbetta, suda, passa poi a parlare del talento. A questo punto dice due parole Ninetto Davoli, parla di "Uccellacci e Uccellini", dove recitò "pagato con un milione", con Totò diretto da Pasolini. Al terzo break se ne va anche lui, "non mi fate parlare", si infuria. Parla poi un tale che a 21 anni fattura mezzo milione di euro con un sito dove ha messo in rete 135mila disoccupati e 600 aziende. Poi un giovane chirurgo estetico: "Da Puglia e Calabria vengono a rifarsi i glutei...". Quindi Anna Moroni che è diventata famosa cucinando cose che faceva a casa sua.

Claudia Perla, attrice palermitana dello Zen, con i soldi del Grande Fratello si è pagata l'Accademia. Si chiude con Baudo che scoprì Grillo (la regia lancia l'rvm) e che oggi lo paragona a Mussolini. Qualcuno chiede dei suoi capelli bianchi, risponde che ne va orgoglioso, "Non me li tingo come qualcun altro... Non verrò mai da lei...", sorride rivolto al giovane chirurgo estetico Giovanni Urtis. 

Poi saluta Vittorio Pochesci, cameraman che iniziò a lavorare con lui e da domani in pensione: commozione generale. Aggiunge che la Rai non deve abbassare il suo potenziale, "è un'offesa al Paese", ma accrescerlo con programmi di qualità più elevata.Chiude Busi col Papa:"Ha successo perche' impone il suo stile". Parenzo chiude, sembra aver fatto le fatiche di Ercole. Foto di rito con Baudo, Ciuffini, la Moroni, ecc. Mentre saliamo sento i dirigenti soddisfatti per l'audience. Segnalo a Busi la recensione di un suo libro, "ma con Dalai ho rotto...". Mi danno le mail a cui segnalare dove leggere questo articolo. Mi rilasso anche io. Buonanotte