ROMA - Il casa Datagate tiene ancora banco delle diplomazie mondiali. Il vicepresidente americano Joe Biden ha chiesto al presidente ecuadoriano Rafael Correa di ''rifiutare la richiesta di asilo'' di Edward Snowden, la talpa del Datagate. A riferirlo lo stesso Correa, spiegando di aver parlato al telefono con Biden ieri per discutere del caso dell'ex analista della National Security Agency ricercato dagli Stati Uniti. ''Biden mi ha trasmesso in modo molto cortese la richiesta americana di rifiutare la richiesta d'asilo'', ha detto.
+ La replica dell'Ue, se spiati scandalo
Ma c'è una novità nel caso che è destinata a fare scalpore e che lega indissolubilmente le vicende del Datagate con l'Ue. Secondo Der Spiegel, circa 5 anni fa i responsabili della sicurezza Ue, a causa di disturbi nelle telefonate, si sono accorti che alcune delle comunicazioni del Justus Lipsius, il palazzo che ospita il Consiglio Ue e i Vertici dei leader europei, venivano intercettate a distanza.
Le intercettazioni erano gestite da un'area schermata accanto al quartier generale Nato, nella vicina Evere, dove la Nsa si era installata. L'Ue viene definita un ''target'' in un documento della Nsa del 2010.
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