De Leonardis: “Sanità a rischio per i tagli alle prestazioni effettuate dai laboratori d'analisi accreditati”

FOGGIA. “Sono facilmente comprensibili le preoccupazioni e le proteste degli operatori di sanità privata accreditati per i draconiani tagli previsti dalle nuove tariffe di remunerazione delle prestazioni ambulatoriali, introdotte dalla delibera regionale n. 951 del 13 maggio appena scorso, che ha già prodotto la dichiarazione dello stato di agitazione promosso da tutte le associazioni di categoria, una serrata delle attività prevista per il prossimo 11 giugno e altre eclatanti proteste, e conseguenze che si annunciano drammatiche come una raffica di licenziamenti e prestazioni sempre più ridotte per utenti invece sempre più numerosi, con un fin troppo prevedibile intasamento degli ospedali e la salute dei cittadini che diventa sempre più un optional”. Giannicola De Leonardis, presidente della settima Commissione affari istituzionali, ricorda come “la delibera, pur recependo il nuovo tariffario nazionale allegato al decreto ministeriale pubblicato lo scorso 28 gennaio che comporta abbattimenti notevoli –si va dal 50 per cento per comuni esami di laboratorio al 25/30 per cento per alcune prestazioni di diagnostica per immagini- rispetto al precedente pur fermo al lontano 1998, continua a prevedere e applicare anche lo sconto del 20 per cento previsto dalla Legge finanziaria 2007: una morsa troppo soffocante per tanti laboratori di analisi privati, a rischio chiusura e/o a rischio licenziamento di gran parte del personale, operatori, biologi, tecnici, professionisti dalla riconosciuta qualità e professionalità”, sottolinea. “La sanità è materia troppo delicata per non essere affrontata da molteplici prospettive e angolazioni” continua De Leonardis, “né possono sfuggire la priorità che va data alla necessità di dare risposte adeguate alla domanda, alla legittima richiesta di salute del cittadino, che non deve mai essere considerata uno spreco, e gli effetti determinati dalle chiusure di ospedali e dai continui tagli dei posti letto. Che succederà adesso, con questa nuova bufera in arrivo? E quali sono i benefici, i risparmi (presunti) rispetto ai costi sociali fin troppo prevedibili?” si chiede e chiede. “La concertazione –tanto decantata in altre occasioni- diventa allora non solo auspicabile ma necessaria, per arrivare a un compromesso in grado di ridurre i danni per la collettività e per centinaia di lavoratori improvvisamente a rischio” auspica. “Ascoltiamo le associazioni di categoria e cerchiamo con ogni mezzo una soluzione condivisa e condivisibile, per il bene di tutti, in particolare di quelli che non possono permettersi né costose prestazioni a pagamento, né liste d’attesa infinite” la sua conclusione.

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