Eternit: 18 anni a magnate Schmidheiny
TORINO - E' stato condannato a 18 anni il magnate svizzero Stephan Schmidheiny, nel processo di appello Eternit sulle vittime dell'amianto. I giudici hanno esteso la responsabilita' dell'imputato anche per gli stabilimenti di Bagnoli (Napoli) e Rubiera (Reggio Emilia). La Corte ha deciso di non doversi procedere per morte del reo nei confronti del barone belga Louis De Cartier, deceduto all'eta' di 92 anni il 21 maggio scorso. "Questa sentenza e' un inno alla vita" ha detto il pm torinese Raffaele Guariniello, "un sogno che si avvera".
Schmidheiny e' stato condannato per disastro doloso e omissione di cautele antinfortunistiche dalla Corte di Appello di Torino. In primo grado, il 13 febbraio 2012, il magnate svizzero era stato condannato, come il barone belga Louis de Cartier, deceduto il 21 maggio scorso, a 16 anni. Per entrambi l'accusa era di disastro ambientale doloso permanente e omissione volontaria di cautele antinfortunistiche.
SEL, SENTENZA STORICA ORA GOVERNO COORDINI RISARCIMENTI - "La sentenza di oggi e' unostorico passo in avanti verso la verita' ma e' ancor piu' una vittoria su un modello culturale che mette il lavoro in contrapposizione con la tutela della salute" afferma il deputato piemontese di Sinistra Ecologia Liberta' Fabio Lavagno. "La lunga lotta, iniziata a Casale Monferrato oltre quaranta anni fa, - prosegue - trova oggi conferma e ci impegna a proseguire sulla strada di una completa bonifica e della necessita' della ricerca medica. La sentenza ha qualcosa di storico e decisivo. Ora occorre fare piena luce rispetto alla certezza dei risarcimenti alle parti civili. In questo senso - conclude Lavagno - potrebbe essere fondamentale il ruolo del Governo, che sino ad ora non si e' costituito nelle vari fasi processuali, nello svolgere attivita' di coordinamento per il recupero di queste ingenti somme che sono fondamentali alla bonifica, alla ricerca medica e alla doverosa ricerca di giustizia dei famigliari".
Schmidheiny e' stato condannato per disastro doloso e omissione di cautele antinfortunistiche dalla Corte di Appello di Torino. In primo grado, il 13 febbraio 2012, il magnate svizzero era stato condannato, come il barone belga Louis de Cartier, deceduto il 21 maggio scorso, a 16 anni. Per entrambi l'accusa era di disastro ambientale doloso permanente e omissione volontaria di cautele antinfortunistiche.
SEL, SENTENZA STORICA ORA GOVERNO COORDINI RISARCIMENTI - "La sentenza di oggi e' unostorico passo in avanti verso la verita' ma e' ancor piu' una vittoria su un modello culturale che mette il lavoro in contrapposizione con la tutela della salute" afferma il deputato piemontese di Sinistra Ecologia Liberta' Fabio Lavagno. "La lunga lotta, iniziata a Casale Monferrato oltre quaranta anni fa, - prosegue - trova oggi conferma e ci impegna a proseguire sulla strada di una completa bonifica e della necessita' della ricerca medica. La sentenza ha qualcosa di storico e decisivo. Ora occorre fare piena luce rispetto alla certezza dei risarcimenti alle parti civili. In questo senso - conclude Lavagno - potrebbe essere fondamentale il ruolo del Governo, che sino ad ora non si e' costituito nelle vari fasi processuali, nello svolgere attivita' di coordinamento per il recupero di queste ingenti somme che sono fondamentali alla bonifica, alla ricerca medica e alla doverosa ricerca di giustizia dei famigliari".
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