BARI - "Sugli F35 il Pd si è scongelato, anche se Epifani è avverso a aperture su temi sensibili. È un terreno per ricostruire. Contro una delle più grandi corruzioni che accompagna lobby militari e industriali per un cacciabombardiere malriuscito su cui molti Paesi stanno sospendendo le commesse. Miliardi di sprechi in epoca di spending review". Lo dice Nichi Vendola, in un'intervista che appare oggi su L' Unita'. La ministra Bonino vede gli F35 e la missione in Afghanistan in un ottica di esercito europeo sotto l’ombrello Nato. Non intende disdire il programma né anticipare il ritiro dei soldati. "Bonino è parte del governo dell’ambiguità . - conclude Vendola - Il popolo italiano esprime un sentimento pacifista. Non si prende l’europeismo dal lato peggiore. Prevedo che il puzzo di malaffare prima o poi venga fuori".
Il concetto di pacificazione è buffo, grottesco, un po’ anche torbido. Lo afferma ancora Vendola su L'unita'. Bisogna vedere quali sono state le guerre nel ventennio berlusconiano. "La prima, quella tra politica e giustizia. Qui la pacificazione non può che essere il ripristino delle regole, dell’equilibrio tra poteri dello Stato. Poi c’è la guerra dello schermo televisivo, il suo controllo industriale e politico, la sua sottomissione al potere. Questa guerra può essere disarmata solo risollevando l’Italia finita in coda nelle classifiche per libertà di informazione. La guerra contro i lavoratori è un’altra, fatta di assenza di politiche industriali, riduzione dei redditi e erosione dei diritti. La destra l’ha guidata con assordante silenzio di parti consistenti della sinistra. Quindi c’è la guerra contro le giovani generazioni, con i più qualificati costretti a emigrare. La pacificazione non può non passare dal restituire un futuro ai giovani a partire da scuola e università . O dal fare pace con le donne nell’Italia del femminicidio alimentato dal lessico machista della destra. Stessa cosa per l’omofobia".
Il concetto di pacificazione è buffo, grottesco, un po’ anche torbido. Lo afferma ancora Vendola su L'unita'. Bisogna vedere quali sono state le guerre nel ventennio berlusconiano. "La prima, quella tra politica e giustizia. Qui la pacificazione non può che essere il ripristino delle regole, dell’equilibrio tra poteri dello Stato. Poi c’è la guerra dello schermo televisivo, il suo controllo industriale e politico, la sua sottomissione al potere. Questa guerra può essere disarmata solo risollevando l’Italia finita in coda nelle classifiche per libertà di informazione. La guerra contro i lavoratori è un’altra, fatta di assenza di politiche industriali, riduzione dei redditi e erosione dei diritti. La destra l’ha guidata con assordante silenzio di parti consistenti della sinistra. Quindi c’è la guerra contro le giovani generazioni, con i più qualificati costretti a emigrare. La pacificazione non può non passare dal restituire un futuro ai giovani a partire da scuola e università . O dal fare pace con le donne nell’Italia del femminicidio alimentato dal lessico machista della destra. Stessa cosa per l’omofobia".
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