Fresh Flaneurs, quando la Street Art si sposa con l'estetica urbana barese

BARI - “Speriamo di essere stupiti da quel che avverrà, se le cose andranno bene e se mostreremo capacità di attrazione di artisti desiderosi di esprimersi per le strade, mi piacerebbe che la street art potesse svilupparsi anche attraverso installazioni e non solo graffiti. Ho l’impressione infatti che questa forma d’arte sia decisiva per il futuro delle comunità, correndo anche il rischio che queste opere possano non piacere a tutti. Oggi più che mai abbiamo bisogno di sbattere il muso sulla creatività, di scontrarci con la provocazione artistica e incontrare la bellezza tutti i giorni, anche dove non ti aspetteresti di trovarla”. Con queste parole, un anno fa, il sindaco di Bari Michele Emiliano commentava l’istituzione del primo albo dei writers della città di Bari per consentire a chi pratica la street art di poter disporre di un muro cittadino e dipingerlo in piena libertà.

Con il progetto Fresh Flâneurs, ideato dalla galleria Doppelgaenger e realizzato in collaborazione con il Comune di Bari, sei tra i più significativi esponenti della street art nel panorama internazionale stanno realizzando le loro opere site-specific in diversi luoghi della città.

Fresh Flâneurs si inscrive quindi nel più ampio percorso avviato dall’Amministrazione comunale con "CAP 70100 - City Art Project", frutto dell’intesa con l’associazione V-Roots e teso a favorire l'incontro tra la città e i fenomeni artistici metropolitani. L’idea di riconoscere la street art come strumento di riqualificazione urbana e veicolo di comunicazione permanente con i cittadini realizza uno dei progetti “Under 30” contenuti nel programma di governo del sindaco Emiliano, espressione delle proposte dei giovani baresi.

Il progetto Fresh Flâneurs, per la parte di arte urbana, si avvale della collaborazione di Amiu, Amgas, Acquedotto Pugliese, RFI, FSI, Polfer.

“Cosa porta di buono quest’iniziativa a Bari? I sei artisti in questione hanno dipinto e lasciato traccia di sé in tutto il mondo - dichiara Vittorio Parisi, consigliere incaricato del sindaco per le arti e la cultura urbane e in particolare alla street art-. Alcuni di loro sono rappresentati da gallerie tra le più importanti e innovative in Europa, in Cina e negli Stati Uniti. Vi è quindi, prima di tutto, un vantaggio di visibilità per la nostra città nel panorama artistico internazionale, essendo la street art una delle forme d’arte contemporanea più mediatizzate. Un altro vantaggio sta nella riqualificazione estetica di alcuni edifici e spazi in stato di degrado. È il caso della palazzina dell’acquedotto pugliese in piazza Diaz: Fresh Flâneurs è stata l’occasione per ripulirla dalle scritte che l’avevano invasa nel corso degli anni e che nulla avevano a che fare con l’arte; è il caso del timpano della Caserma Rossani che dà su via Giulio Petroni, come pure dei muri del sottopasso di via Quintino Sella. Un discorso a sé va fatto per il Palazzo dell’Economia, che non versa certamente in stato di degrado. È stato deciso di utilizzarlo ugualmente perché si prestava particolarmente all’intervento degli artisti Sten & Lex, e per dare un segnale ancora più forte del sostegno, da parte del Comune, a questo tipo di arte. Non si tratta di un’azione inedita o “sovversiva”, da parte di un’amministrazione, quella di utilizzare un proprio edificio per scopi artistici. Già nel 2007 il Comune di Parigi aveva autorizzato una serie di interventi analoghi ad opera dell’artista francese JR, non solo su alcuni ponti storici e sui lungosenna, ma anche su di una caserma napoleonica che ospita degli uffici amministrativi comunali. Credo siano considerazioni utili a presentare un’iniziativa come questa, sicuramente di forte impatto, che merita una chance da parte di istituzioni e cittadini. Soprattutto penso che sia un ottimo modo di dare visibilità alla nostra città e di creare capitale culturale a costi minimi, grazie alla partnership attivata tra pubblico e privato”.

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